Roma – Per cambiare gestore ADSL nel Regno Unito serve un numero, un codice che perviene spesso con ritardo, trasformando in una gimkana burocratica una pratica che dovrebbe essere immediata.
Le peripezie che devono affrontare coloro che hanno a che fare con i fornitori di connettività ADSL non spettano solo ai cittadini italiani . In Gran Bretagna le cose non vanno meglio: chi vuol cambiare operatore, in gergo “migrare”, deve ottenere prima di tutto un numero importantissimo , il MAC . No, non il Media Access Control , ma il Migration Authorisation Code , una sorta di “bolla papale” che sancisce lo status di utente “in migrazione” e in assenza del quale il cambio di operatore non si fa .
Anche oltremanica c’è un’Authority, Ofcom , che ha stabilito le modalità e i tempi di rilascio del MAC. Deve dovrebbe essere fornito entro cinque giorni lavorativi. Se accade che qualcuno, oggi, riesca ad ottenerlo contestualmente alla domanda di migrazione, si deve ritenere fortunato : negli ultimi 12 mesi il 38 per cento di coloro che lo hanno richiesto non l’ha ottenuto nei tempi previsti. Per non parlare di quel 14 per cento che si è imbattuto in ISP meno diligenti, che sul MAC hanno del tutto sorvolato .
Cos’è esattamente questo numero MAC e perché è così importante? Si tratta di un codice , generato con un protocollo introdotto volontariamente da alcuni provider e poi divenuto regola. Nato come metodo per velocizzare il passaggio da un operatore all’altro, è un sistema che favorisce la competizione sul mercato.
Steve Weller, responsabile servizi di comunicazione di uSwitch , conferma che i numeri MAC sono ritenuti talmente importanti che molti ISP non accettano un nuovo cliente immigrante sprovvisto di codice. Secondo Weller, Ofcom dovrebbe perciò affrontare con urgenza il problema dei provider distratti e bacchettarli, in caso di inadempienza, anche con pene pecuniarie.
In Italia, neanche a dirlo, la situazione è molto simile. L’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni , grazie anche agli stimoli di associazioni di consumatori e clientela, ha recentemente colmato diverse lacune “migratorie” che si trascinavano da tempo. Subito dopo lo squarcio di sole sono comparse all’orizzonte le nubi minacciose dei costi di disattivazione , quasi a piantare una sorta di paletto che rendesse la strada meno facile da percorrere.
Circostanza, tra l’altro, che non è passata inosservata : i media internazionali l’hanno dipinta come National Drama . In barba, dunque, al decreto Bersani, il cui spirito era anche quello di agevolare il passaggio ad altri operatori, che si tratti di MAC o di costo di disattivazione, ancora una volta tutto il mondo è paese.
Marco Valerio Principato