Londra – Il canone televisivo è un fastidio anche per gli inglesi, ma potrebbe diventare un balzello ancora più invadente se la TV Licensing – l’ente britannico esattore – dovesse riuscire a far passare una norma che vuole andare a colpire gli utenti di TV mobile.
L’autorevole quotidiano The Times ha pubblicato un articolo che annuncia un’azione legislativa volta alla raccolta dei dati personali delle persone che acquistano i cellulari .
I rivenditori potrebbero essere obbligati a fornire tutta la documentazione riguardante i propri clienti per permettere alla TV Licensing di controllare – nel caso fruiscano di servizi mobile TV – che il canone televisivo sia stato effettivamente pagato .
Gli esattori specificano che non si tratta di istituire un nuovo canone, ma semplicemente di individuare le persone che, pur dichiarando di non possedere un televisore a casa, eludono le norme vigenti con l’accesso via cellulare .
“Se un cliente non ha pagato il canone per la TV tradizionale dovrà pagarlo per la fruizione televisiva via PC o cellulare. Ogni dispositivo che serve a guardare o registrare programmi televisivi, in broadcasting o tramite sistemi di distribuzione diversi, obbliga al possesso di una licenza, quindi al pagamento del canone”, ha dichiarato un portavoce di TV Licensing. “E altresì vero che una licenza valida permette al possessore e a ogni persona con cui convive di guardare la televisione con qualsiasi tipo di sistema”.
La cosiddetta licenza, attualmente, costa 126,5 sterline (circa 184 euro) all’anno; le multe per il mancato pagamento possono arrivare fino a mille sterline (circa 1.400 euro). Fino ad ora TV Licensing si era impegnata a scovare gli evasori fra gli utenti tradizionali e quelli PC, ma a breve potrebbe arrivare il momento di quelli mobili. E in Italia? Gli spazi per un provvedimento simile ci sono, secondo alcuni, in quanto la normativa sul canone parla di “dispositivi compatibili” con la ricezione del segnale televisivo.
Dario d’Elia