Se un bambino non ha un cellulare è povero. Ne sono convinti oltre il 50% dei baby-utenti britannici interpellati per un sondaggio commissionato da Dare to Care , una nuova campagna promossa dall’organizzazione umanitaria CSV – Community Service Volunteers per combattere la povertà infantile.
Nel sondaggio, di cui dà notizia il Guardian , il fatto di non possedere un cellulare sembra costituire il più rappresentativo indice di povertà, davanti al non potersi permettere la gita o l’uniforme scolastica.
Il campione ha coinvolto 700 scolari di età compresa tra i sette e i sedici anni, che hanno mostrato una certa consapevolezza delle condizioni economiche, proprie o della propria famiglia.
La tecnologia cambia il mondo, cambia lo stile di vita, trasforma il modo di concepire il benessere e, di conseguenza, il concetto di indigenza. Ciò che un tempo era uno status symbol – il telefono cellulare – è oggi diventato un accessorio persino alle scuole elementari, come lo zainetto.
Senza telefonino, la cui reale necessità è tutta da dimostrare, si può essere addirittura considerati poveri, se non addirittura etichettati come tali, e visti con compassione.
Dario Bonacina