Il nome è rimasto lo stesso, NHS COVID-19, ma la sostanza è cambiata. Debutta in questi giorni la nuova applicazione del Regno Unito per il contact tracing. Realizzata sulla base dello stesso approccio decentralizzato della nostra Immuni è in fase di distribuzione nelle sue release per dispositivi Android e iOS, ma non ancora in tutto il territorio.
NHS COVID-19: contact tracing, il Regno Unito ci riprova
Cestinata dunque la prima incarnazione del software il National Health Service ha deciso di passare alla tecnologia fornita da Google e Apple che toglie di mezzo qualsiasi potenziale rischio legato alla privacy. Ancora una volta come a maggio sarà l’Isola di Wight a ospitare la fase di test, affiancata però a questo giro da un’altra area (non precisata) e da un gruppo di volontari.
We have developed a new #NHSTestandTraceapp to help tackle the spread of coronavirus.
The state of the art app will be trialled by volunteers from the Isle of Wight, @NHSVolResponder across England and later residents of Newham.
Find out more: https://t.co/xEwGVxUCML pic.twitter.com/gKHM5JJhU1
— NHS COVID-19 app (@NHSCOVID19app) August 13, 2020
Anche nel caso del Regno Unito sarà essenziale informare i cittadini e convincerli al download così che si possa arrivare a una diffusione sufficientemente capillare per rendere efficace la rete di contact tracing.
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Prospettiva tutt’altro che scontata se si considerano i ritmi fin troppo blandi fin qui registrati in altri paesi, Italia compresa, dove a fine luglio Immuni era stata scaricata e installata da 4,5 milioni di persone: troppo poco per gli obiettivi che si intende raggiungere.