Le soffiate di Wikileaks hanno raggiunto un punto critico, almeno per i gusti del governo del Regno Unito. Il ministero della Difesa (MOD) è al lavoro per bloccare a migliaia di suoi computer l’accesso alla piattaforma per la pubblicazione anonima di materiali d’interesse pubblico.
Documenti sensibili, da custodire in maniera del tutto riservata. Qualcosa, tuttavia, è sfuggito al controllo degli alti ufficiali britannici .
Alcune email interne al MOD, infatti, hanno innescato un serio allarme: qualcuno ha pubblicato su Wikileaks manuali di guerra segreti , utilizzati dai soldati britannici nelle operazioni in Iraq ed Afghanistan. “Ci sono migliaia di cose qui, letteralmente migliaia – si annunciava in una di queste mail – non soltanto riguardanti il MOD, ma anche altri luoghi nel mondo. Tutto quello che ho cliccato a proposito del MOD era classificato come restricted . È una cosa enorme”.
Restricted , riservato. Come un manuale del 2007 riguardante le tattiche dei militari per l’Iraq e l’Afghanistan. O un altro sull’ISTAR che si occupa di ricognizioni, strategie d’intelligence ed acquisizione di target caldi. I documenti rivelano dettagli sulla costruzione di blocchi stradali, ricerche di civili e metodi di prevenzione contro uomini-bomba. “L’ immediato annullamento del suicida, usando la forza letale, è l’unico modo per fermarlo”, recita uno stralcio del manuale.
Le rivelazioni sono disponibili, scaricabili da Wikileaks e danno a tutti la possibilità di appropriarsi, ad esempio, di alcune nozioni sul comportamento delle truppe nei paesi arabi. “Sentitevi liberi di ricambiare un abbraccio o un bacio sulla guancia da parte di un uomo in Iraq. È questo, infatti, un segno di amicizia e non una dichiarazione omosessuale”.
Per il governo urge un’inchiesta seria, soprattutto per prevenire una diffusione selvaggia di copie dei materiali da parte di dissidenti o soldati scontenti ed ostili. È per questo che John Taylor, direttore della divisione informatica del MOD, si è accordato con British Telecom (che ha con la Difesa un contratto privato di gestione delle linee militari) in modo da bloccare l’accesso a Wikileaks e ad uno dei suoi server centrali in Svezia.
Sarà, tuttavia, difficile perché Wikileaks può contare su un buon numero di domini. “Il blocco da parte del MOD – spiega proprio una fonte wiki – non può impedire ad eventuali dissidenti interni di fornirci materiali che espongano il coinvolgimento del Regno Unito nelle guerre in Iraq ed Afghanistan”. Il sito è, ormai, abituato a censure e crociate in nome della segretezza. Riservato o d’interesse pubblico?
Mauro Vecchio