Nella giornata di sabato il numero di nuovi positivi a coronavirus registrati nel Regno Unito è risultato essere pari a 12.800, mentre domenica addirittura a 22.961: improvviso boom di contagi o altro? A quanto pare il principale colpevole di un tale incremento non è da ricercare nell’imprudenza della popolazione britannica, bensì in un errore legato al file Excel utilizzato per tenere traccia della situazione.
Pasticcio britannico: il file Excel e contagi da record
La conferma è arrivata direttamente dall’agenzia governativa Public Health England con riferimento a un non meglio precisato “problema tecnico” verificatosi “nel processo di caricamento dei dati”.
Diverse fonti della stampa d’oltremanica ne specificano la natura: il documento Excel impiegato per tener conto dei risultati provenienti dai laboratori ha raggiunto la dimensione massima consentita. Il software di Microsoft permette infatti la gestione dei fogli di lavoro con un massimo di 16.384 colonne e 1.048.576 righe. Quasi certamente il tetto è stato raggiunto senza che nessuno se ne accorgesse per tempo.
La conseguenza è tutt’altro che circoscritta ai numeri e ai confini dei sistemi informatici. Tra il 24 settembre e il 2 ottobre ben 15.841 casi non sono stati notificati alla dashboard UK impegnata a fronteggiare l’emergenza COVID-19. Ne hanno inevitabilmente risentito le iniziative di contact tracing messe in campo dalle autorità britanniche (che hanno appena lanciato la loro nuova app, questa volta simile a Immuni) poiché le informazioni sono state trasmesse con un forte ritardo, tutte insieme in data 3 ottobre. Molti di coloro che sono entrati in contatto con positivi non ne hanno ricevuto notifica per diversi giorni.
PHE ha reso noto di aver comunque prontamente comunicato a tutti i soggetti interessati la loro positività al coronavirus, istruendoli sul da farsi per affrontare la necessaria fase di isolamento.