UK, Facebook consegnerà i cyberbulli

UK, Facebook consegnerà i cyberbulli

I responsabili del sito in blu sono stati costretti da un giudice di Londra a rivelare informazioni utili all'identificazione di quattro troll social. Avrebbero tormentato una donna britannica con profili fasulli e contenuti diffamatori
I responsabili del sito in blu sono stati costretti da un giudice di Londra a rivelare informazioni utili all'identificazione di quattro troll social. Avrebbero tormentato una donna britannica con profili fasulli e contenuti diffamatori

Era intervenuta con un commento sulla pagina Facebook dedicata a Frankie Cocozza , giovane star del programma televisivo britannico X Factor . Alcune righe d’incoraggiamento per il cantante cacciato dal celebre talent-show dopo una torbida vicenda a base di droga e sesso. Da quel preciso istante, la vita di Nicola Brookes verrà sconvolta da un manipolo di cyberbulli.

Quattro misteriosi “troll”, ora al centro di un caso che ha trascinato nel suo vortice lo stesso sito in blu. Residente a Brighton, la donna si era rivolta alla High Court di Londra per costringere i vertici di Facebook a consegnare tutti quei dati personali utili all’identificazione dei responsabili . Tutti accusati di aver creato falsi profili – in violazione delle stesse regole di Facebook – per tormentare la sua esistenza già provata dal morbo di Crohn.

L’Alta Corte londinese ha dunque firmato l’ordinanza che obbligherà la piattaforma di Mark Zuckerberg a rivelare indirizzi IP, indirizzi (elettronico come fisico) e nomi completi dei misteriosi bulli social . Quest’ultimi avrebbero permesso la diffusione di informazioni diffamatorie in falsi profili dedicati a Nicola Brookes, solo apparentemente impelagata in attività illecite come spaccio di droga e pedofilia.

Un portavoce di Facebook ha subito sottolineato come il sito non lasci affatto spazio a molestie cibernetiche, al limite casi isolati per colpa di “pochi malintenzionati che vivono online, ma anche offline”. La piattaforma statunitense ha comunque fatto sapere che obbedirà alle richieste di un giudice estero, consegnando dati utili all’identificazione dei responsabili.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
11 giu 2012
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