Solo due cose non si possono evitare: una di queste è pagare le tasse, che nonostante tutto continuano a perseguitare seguire Google in numerosi paesi: d’altronde, trattandosi di una multinazionale, le vie (finanziare) che prendono i soldi al suo interno sono meno evidenti di una normale società, più difficile da verificare la portata delle sue uscite e delle sue entrate in ogni Stato in cui opera.
Stavolta è il Guardian ad accusare nel Regno Unito Google di aver evaso le tasse sulle sue entrate fiscali: BigG devierebbe le entrate pubblicitarie alla sua sede in Irlanda, dove le imposte aziendali si aggirano tra il 10 e il 25 per cento, molto meno del 28-30 per cento di quelle britanniche. Che significa per Google un risparmio di oltre 700 milioni di sterline.
Tale pratica è chiamata “transfer pricing”, ed è una pratica comunemente utilizzata dalle multinazionali consistente nel registrare le spese in Paesi con alte tassazioni e le entrate in Paesi con tasse inferiori: solitamente è tollerata dalle autorità.
Tuttavia le cifre su cui opera BigG hanno fatto storcere il naso agli osservatori del Regno Unito e in particolare sollevato le critiche di Vince Cable, leader dei Liberal Democratici. Che accusa Mountain View di mancanza di responsabilità sociale.
Google ha dichiarato che “è sbagliato considerare tutte le entrate dalla pubblicità effettuati in UK come il risultato di operazioni portate avanti localmente: investiamo in R&S, centri dati e altre infrastrutture utili su base mondiale e che quindi concorrono alle entrate in differenti Paesi”. BigG contribuirebbe inoltre all’economia del Paese con gli stipendi dei suoi 770 impiegati, con i contributi e le altre tasse versate. Inoltre la sede di Dublino è il quartier generale europeo di Mountain View, quindi è normale che lì finiscano le entrate provenienti da altri Paesi, non solo dunque dal Regno Unito.
Il piano su cui si sta combattendo questa battaglia è però quello dell’immagine: riferendosi al Don’t be evil di Google, Vince Cable ha minacciato BigG di rischiare di perdere in immagine persistendo in tale atteggiamento in un clima così cupo per l’economia britannica. Attaccando anche sulle donazioni: troppo poche le 5.662 sterline da parte di Google UK per potersi considerare buona . E sulla donazione si basa anche la nuova campagna , in particolar modo diretta ai clienti di Google AdSense e AdWords, e che sottolinea i 20 milioni di dollari destinati da Mountain View alla beneficenza.
Claudio Tamburrino