Sull’autostrada della libera informazione online, un numero crescente di caselli sta modificando radicalmente le abitudini di lettura dei contenuti originali prodotti dai più grandi editori anglofoni. Dopo i prestigiosi New York Times e Wall Street Journal , alcuni tra i più seguiti quotidiani britannici sono ormai pronti ad erigere la grande muraglia del cosiddetto paywall .
Nel Regno Unito, il primo newspaper finito online nel lontanissimo 1994 ha deciso di monetizzare al meglio i suoi 60 milioni di lettori mensili sul pianeta. Come annunciato dai vertici editoriali del Telegraph , tutti quegli utenti che supereranno la soglia dei 20 articoli gratuiti al mese saranno invitati a scegliere tra due specifiche tipologie di abbonamento all’edizione digitale.
La formula web pack prevederà l’esborso di 1,99 sterline (2,30 euro circa) per l’accesso illimitato al sito telegraph.co.uk oltre che alle applicazioni su dispositivi smart. La versione digital pack costerà 9,99 sterline al mese (11,80 euro) e comprenderà l’edizione per tablet del quotidiano britannico. Ovviamente, ai lettori già abbonati non verrà imposto alcun costo aggiuntivo per le varie diramazioni digitali dell’ultimo broadsheet d’Albione.
Il tabloid più diffuso – tiratura nazionale a 2,4 milioni di copie, 30 milioni di utenti unici mensili sul sito – The Sun seguirà a ruota le strategie del Daily Telegraph . Un paywall sarà infatti eretto nella seconda metà del 2013 , così come annunciato da Mike Darcey, attuale CEO del colosso News International. In fondo, lo stesso magnate australiano Rupert Murdoch non si è mai dimostrato favorevole alla libera circolazione delle news online.
Nelle parole di Darcey, la quantità enorme di lettori mensili del Sun non suggesrisce più un modello basato sulla circolazione free dei contenuti editoriali. Stando alle fonti meglio informate, il quotidiano di News International avrebbe in serbo un succulento accordo con la calcistica Premier League per la pubblicazione regolare di clip e highlight delle massima serie britannica . Un’esclusiva che non potrà mai essere offerta in maniera gratuita ai lettori d’Albione.
Mauro Vecchio