Successi e fallimenti, note di merito e cronache delle espulsioni: ogni studente del Regno Unito sarà etichettato con un numero identificativo, la propria carriera scolastica sarà riposta in un database consultabile da istituti scolastici e da datori di lavoro.
Ad anticipare l’annuncio del governo è il Times : tutti i ragazzi dai 14 anni in su saranno catalogati dalle scuole che frequentano in base ai propri risultati, alle proprie attitudini. Il tutto convergerà nel database parte del programma MIAP , Managing Information Across Partners .
Il database unico degli studenti avrà l’obiettivo di evitare qualsiasi duplicazione degli sforzi per gli istituti scolastici che autonomamente già tracciano la vita scolastica dei ragazzi, di facilitare lo scambio di informazioni fra le istituzioni, le agenzie educative, i datori di lavoro . I cittadini verranno classificati con un curriculum vitae univoco e indelebile : tutti i dati raccolti dalle scuole, dalle informazioni sulla carriera scolastica ai dati personali degli studenti, convergeranno online in un unico archivio, già attivo dal 2006, ora obbligatorio per tutti gli istituti. I cittadini potranno accedere ai propri dati, potranno chiederne la modifica, ma non potranno in alcun modo manipolare le informazioni contenute nel record che li rappresenta.
Ai ragazzi verrà assegnato un numero identificativo, lo Unique Learner Number , dieci cifre che li classificheranno per tutta la vita come studenti. La reputazione scolastica dei ragazzi li precederà nel momento in cui si affacceranno sul mondo del lavoro, nel momento in cui tenteranno di accedere a corsi universitari. Il curriculum di stato perseguiterà i cittadini del Regno Unito fino al momento della pensione: anche i lavoratori di mezza età potrebbero doversi trovare a giustificare le proprie sregolatezze dei tempi in cui vivevano dietro ai banchi scolastici.
Nonostante i responsabili del progetto dispensino rassicurazioni in merito all’inviolabilità e all’utilità del database, strisciano i dubbi, si affollano le proteste. C’è chi sospetta che il database, online e accessibile da studenti e istituzioni, possa essere fallibile , a rischio di intrusioni e di fughe di dati . C’è chi legge nell’archivio statale delle carriere scolastiche una strategia messa in atto dal governo per agevolare l’introduzione del documento d’indentità .
C’è invece chi sottolinea come la carriera scolastica non rappresenti che uno degli aspetti della vita e della formazione di un cittadino: dare un eccessivo valore ai risultati scolastici non rende giustizia alle qualità della persona. Le dieci cifre del numero identificativo rischiano di rappresentare uno stigma che categorizzerà le persone nel corso di tutta la loro vita, rischiano di abituare i giovani cittadini a essere etichettati, e a interpretare il ruolo che le etichette assegnano loro.
Gaia Bottà