Condannato a cinque anni di reclusione per aver gestito in prima persona un vero e proprio supermercato del crimine informatico, il giovane cracker britannico Nicholas Webber non avrà creduto ai suoi occhi . Lasciato libero di smanettare sulla rete interna alla sua stessa prigione, la HMP Isis a sud di Londra .
Nei guai è immediatamente finito Michael Fox, assistente al laboratorio informatico della prigione britannica. Del tutto ignaro dei precedenti penali di Webber – rinchiuso nel maggio 2011 per le attività fraudolente del suo GhostMarket, forum frequentato da cracker, spammer e altri malviventi cibernetici – il tutor ha permesso al 21enne smanettone di accedere ad uno dei computer della rete carceraria.
Nulla di più sbagliato : Webber ne ha subito approfittato per intrufolarsi nelle infrastrutture informatiche del carcere londinese, scatenando il panico , e provocando il licenziamento dell’insegnante.
Per ammissione degli stessi responsabili della HMP Isis , Webber non avrebbe causato alcun danno al sistema, evitando di accedere a contenuti o informazioni nei database della prigione. ( M.V. )