Il Minister for the Cabinet Office Francis Maude ha espresso la volontà di rendere più efficienti ed efficaci i servizi pubblici offerti ai cittadini del Regno Unito, e una delle strade per ottenere maggiore efficienza passa per l’adozione di formati di documenti “aperti” e interoperabili come Open Document Format (ODF).
La posizione espressa da Maude è stata immediatamente letta come l’ inizio della fine per il business di Microsoft presso il governo britannico, anche se in teoria il formato .docx (Office Open XML) dovrebbe essere standard e interoperabile esattamente come il succitato ODF.
Il ministro si è in realtà lamentato del fatto che il software usato nelle sedi governative è al momento fornito da poche grandi corporation, un “piccolo oligopolio” che “domina il mercato” e che nelle intenzioni di Maude dovrebbe essere sostituito da un più ampio spettro di software, suite e applicativi così da non costringere i civil servant britannici ad acquistare un marchio di software particolare.
L’adozione di formati e software open source darà accesso a maggiori opportunità di collaborazione fra i vari dipartimenti dell’amministrazione anche in ottica di servizi cloud, ha spiegato Maude, permettendo altresì di risparmiare sui costi connessi all’uso di software proprietario gravato da licenze e necessità di supporto.
Più che segnare l’abbandono di Microsoft (Office), insomma, il discorso del ministro dovrebbe segnare l’ inizio di una maggiore apertura del governo britannico a tecnologie software non necessariamente focalizzate sugli storici prodotti di Redmond. Non a caso dall’Unione Europea è recentemente arrivata la raccomandazione per le istituzioni del Vecchio Continente di usare e supportare formati di documenti aperti come i già citati ODF e OOXML.
Alfonso Maruccia