L’alba del tecnocontrollo, svelata a tutti i cittadini britannici dalla voce decisa del Segretario di Stato Theresa May. Attività di navigazione sul web, conversazioni telefoniche, aggiornamenti e commenti sui principali social network. Anche le piattaforme videoludiche online. Il regno di Sua Maestà si prepara così al piano legislativo noto come Communications Data Bill .
Dipartimenti di polizia e agenti dell’ intelligence d’Albione dovranno avere accesso a tutte quelle comunicazioni mediate dalle nuove tecnologie. I dati relativi alle attività digitali dei netizen britannici dovranno essere conservati per un anno, messi eventualmente a disposizione delle forze dell’ordine per scovare sospetti, stanare terroristi e tutti quei criminali che “oggi sfruttano sempre di più la Rete”.
Un piano che sarà obbligatorio per tutte quelle società nate e cresciute nel Regno Unito, che dovranno dunque consegnare siti consultati, conversazioni via VoIP, messaggi di posta elettronica . Diverso il discorso per le net company residenti all’estero – un nome a caso, Facebook – che potranno “volontariamente” aderire alle nuove strategie legislative per la sicurezza nazionale.
“Tutto questo non è stato fatto per poter accedere ai contenuti – ha precisato alla BBC Theresa May – non per leggere la posta elettronica delle persone o ascoltare le loro conversazioni telefoniche”. Le parole chiave indicate dal Segretario di Stato britannico sono chi (eventuale criminale o terrorista), quando (il pericolo è imminente?) e soprattutto dove (per evitare di correre a vuoto).
Grandi provider come British Telecom e Virgin saranno subito coinvolti nel programma, ovvero obbligati – ma sempre su specifica ordinanza diramata da un giudice – a consegnare dati utili all’identificazione dei potenziali colpevoli. A differenza dell’attuale legislazione, in questi dati verranno incluse anche le sessioni di navigazione . Per capire quali siti abbia visitato l’individuo sospetto.
“Come Internet, tutte le abitazioni private possono rappresentare la scena del crimine – ha protestato Rachel Robinson del gruppo attivista Liberty – e allora dovremmo forse installare microfoni e telecamere nascoste in ogni camera da letto di questa nazione?”. È l’incubo del grande fratello, della voce del fato nel celebre V per Vendetta . Uno scenario che non piace affatto ad alcuni rappresentanti del partito conservatore.
“È tutto incredibilmente intrusivo – ha spiegato il Tory David Davis – e servirà soltanto a beccare persone innocenti o incompetenti”. Di sicuro, a spendere molti soldi. Stime pubblicate dall’ Home Office britannico hanno quantificato in quasi 2 miliardi di sterline – in un periodo di 10 anni – l’esborso complessivo per rastrellare i dati . Il governo pensa però di risparmiare più di 6 miliardi per la maggiore efficacia delle attività investigative.
Mauro Vecchio