Internet ha generato un giro d’affari di circa 115 miliardi di euro nel 2009 in Gran Bretagna, pari al 7,2 per cento del PIL nazionale, creando 250 mila posti di lavoro : arriverà a crescere di anno in anno del 10 per cento contribuendo fino al 10 per cento del PIL entro il 2015. È questa la notizia che i media del Regno Unito riportano in queste ore. Il rapporto , volto a comprendere il reale impatto economico di Internet, è stato commissionato da Google e redatto dal Boston Consulting Group (BCG).
“Sapevamo tutti quanto Internet avesse modificato l’accesso all’informazione e alla comunicazione – ha commentato l’amministratore delegato di Google UK, Matt Brittin – ora per la prima volta possiamo constatare quanto il suo utilizzo da parte del business britannico contribuisca alla ricchezza nazionale, tanto da farne un pilastro dell’economia”. A questo punto, ha aggiunto, la Rete “sarà fondamentale per la ricchezza futura del Regno Unito”.
“Le aziende britanniche -ha dichiarato Paul Zwillenberg uno degli autori del rapporto e partner di BCG- guardano sempre di più alle potenzialità offerte dalla Rete”. Secondo il rapporto, è lo shopping online a stimolare l’economia . Infatti, se si calcolano gli aquisti pro capite, la Gran Bretagna, a differenza di qualsiasi altro Paese dell’OCSE, ha il maggior mercato digitale del mondo. Gli abbonamenti, il costo dei collegamenti via Internet e gli acquisti fatti rappresentano la metà dei 115 miliardi di euro del settore. Il boom delle vendite ha a sua volta generato una forte espansione della pubblicità online e il mercato britannico è diventato il secondo al mondo per dimensione dopo gli Stati Uniti: vale ora 4,02 miliardi di euro all’anno.
L’aspetto positivo, secondo Zwillenberg di BCG, é che grazie alle potenzialità offerte da Internet le società brtanniche riescono ad accedere ai mercati internazionali favorendo una crescita fenomenale. L’autore sottolinea che non si sta parlando solo di giganti come Google, il cui fatturato di 27,1 miliardi di euro rappresenta indubbiamente un quarto del valore dell’intero settore, ma anche di migliaia di piccole e medie imprese che prosperano grazie alla Rete. Per ogni sterlina spesa online per importare prodotti, entrano 2,8 sterline in ordini dall’estero (un rapporto di circa 1:3), in contrasto con il deficit commerciale nel mondo reale .
L’aspetto negativo è che Internet accentua il divario esistente in Gran Bretagna tra la diffusione capillare della banda larga nelle zone ricche di Londra e del sud e le aree di vuoto nelle regioni settentrionali del paese, comprese Scozia e zone rurali dell’Irlanda. Il Governo ha peró promesso di estendere in ogni parte del Paese la banda larga superveloce entro il 2015, sulla scia di quanto dichiarato dal governo tedesco nei giorni scorsi.
Le prospettive sono certamente positive, avverte il rapporto, ma per far crescere l’economia online e per discutere delle implicazioni politiche di tale riscontro bisognerà avviare un colloquio tra il governo e le realtà della Rete, previsto nel mese di novembre.
Raffaella Gargiulo