UK, indagini sugli avvoltoi del P2P

UK, indagini sugli avvoltoi del P2P

Due partner della "premiata ditta" Davenport Lyons finiscono nel mirino del loro ordine professionale. Nel mentre, il capoccia di ACS:Law si prepara alla stessa sorte
Due partner della "premiata ditta" Davenport Lyons finiscono nel mirino del loro ordine professionale. Nel mentre, il capoccia di ACS:Law si prepara alla stessa sorte

Tempo di contrappasso per la premiata ditta Davenport Lyons , lo studio legale che ha popolarizzato il contrasto agli utenti del P2P a mezzo di lettere minatorie nel Regno Unito. Due soci dello studio dovranno presto rendere conto del loro operato davanti al Solicitors Disciplinary Tribunal (SDT) britannico, organo di controllo non sembra particolarmente soddisfatto della condotta tenuta dai due avvocati in questi anni.

L’indagine dell’SDT nei confronti di David Gore e Brian Miller è stata avviata lo scorso marzo, e finalmente ora è nota anche la data dell’udienza fissata per il prossimo 31 maggio 2011. La principale accusa indirizzata a Gore e Miller è di aver “agito con noncuranza” chiedendo l’esborso monetario ai presunti utenti condivisori basando la pretesa sull’individuazione di un banale indirizzo IP.

Ma un indirizzo IP per sua natura corrisponde solo a una macchina, dicono dall’SDT, non può essere in alcun modo considerato come la prova provata della colpevolezza di utente e non tiene conto del possibile “dirottamento” della connessione tramite WiFi, l’utilizzo del PC da parte di un parente e così via.

Gli avvocati dovrebbero essere sempre controllati nel loro agire e muoversi solo e soltanto in difesa degli interessi dei propri clienti, dicono dall’SDT, ma le lettere minatorie spedite da Davenport Lyons “indicano che i convenuti affrontavano l’impresa in proprio”. “Il riferimento al revenue sharing – dice l’SDT – indica che i convenuti consideravano lo schema attraverso cui operavano come un sistema per generare profitto”.

Davenport Lyons ha da tempo abbandonato la strada delle lettere minatorie contro gli utenti del P2P, generando scandalo e malcontento tra le organizzazioni dei consumatori e l’opinione pubblica britannica e internazionale. Lo studio legale ha appaltato il suo “business” di lettere minatorie ai “colleghi” di ACS:Law , ma anche per loro – e per il gran capo Andrew Crossley – si profila un prevedibile contrappasso nei mesi a venire.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
22 nov 2010
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