Presa di posizione ufficiale dell’ Office of Communications britannico: British Telecom , il colosso delle telecomunicazioni UK, dovrà garantire ai provider concorrenti la possibilità di sfruttare il suo network in fibra ottica per offrire nuove opzioni di interconnessione ai netizen inglesi. È una mossa indispensabile per accelerare la diffusione di servizi in banda larga ad altissima velocità, dice l’autorità.
La decisione di Ofcom scaturisce dalla volontà di BT di premere l’acceleratore sulla “posa” delle fibre della NGN britannica, con un piano che prevede l’installazione di 3,5 milioni di connessioni fiber-to-the-premises (FTTP) dirette e 7 milioni di connessioni fiber-to-the-cabinet .
Nei piani di Downing Street c’è la fornitura di una connessione broadband “base” di 2 Megabit a tutte le case inglesi entro il 2015, contro le istituzioni comunitarie della UE che invece vorrebbero la diffusione di una broadband base entro il 2013 e una da almeno 30 Mbps per il 2020.
Oltre che sulla gestione “terza” del suo network in fibra, Ofcom ha stabilito per BT un altro obbligo utile alla diffusione di una Internet super-veloce: laddove non intendesse investire per il deployment della nuova infrastruttura a tecnologia ottica, l’ISP dovrà fornire accesso alle condotte sotterranee e ai pali del telegrafo per quei concorrenti interessati all’installazione di una propria rete in fibra.
Per quanto riguarda la gestione all’ingrosso della fibra di BT, l’interesse dei provider è scontato: dopo Orange ora anche Talk Talk conferma di voler fornire connettività super-veloce appoggiandosi sulla rete di nuova generazione dell’incumbent britannico.
Alfonso Maruccia