Un preciso ultimatum inviato dal Garante britannico Information Commissioner’s Office (ICO) ai vertici di Google, che avranno 35 giorni di tempo per distruggere tutti quei dati raccolti per errore dalle auto del servizio di mappatura Street View . Nessuna sanzione pecuniaria per l’azienda californiana, dal momento che i danni causati alla privacy degli utenti d’Albione non hanno raggiunto il livello minimo per l’applicazione di multe da parte dell’authority nazionale.
Alla fine dello scorso luglio, i vertici dell’ICO avevano chiesto conto a BigG di quelle specifiche informazioni rinvenute nel corso delle operazioni di revisione di migliaia di dischi relativi al servizio di mappatura, intenzionati a riprendere le indagini e dunque assicurarsi che i dati venissero distrutti una volta per tutte. Le pubbliche scuse del global privacy counsel Peter Fleischer non erano bastate al garante britannico, che ora pretende la totale eliminazione di tutti i dati entro la fine del mese prossimo.
In aggiunta, l’azienda californiana dovrà avvertire le autorità britanniche in caso di ritrovamento di ulteriori dischi contenenti dati inappropriati rastrellati nel corso mappatura per Street View. Se considerata inadempiente, BigG rischia un’accusa di oltraggio alla corte, un reato secondo il sistema giudiziario nel Regno Unito. Nelle sintetiche dichiarazioni di un portavoce dell’azienda statunitense si spiega come i dati rimanenti saranno distrutti entro i tempi stabiliti, posto che la stessa Google non ha mai analizzato né sfruttato le informazioni rastrellate per errore a mezzo WiFi.
Nel mirino della transalpina Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés (CNIL) per la spremuta di policy in materia di privacy sui suoi servizi digitali, Google sarà oggetto di specifiche istruttorie in altri paesi come l’Italia e la Spagna. La Agencia Española de Protección de Datos (AEPD) ha accusato la Grande G di svariate violazioni delle leggi nazionali sulla protezione dei dati personali, paventando una sanzione economica che potrebbe raggiungere i 300mila euro per ciascuna infrazione .
Mauro Vecchio