Scrive Alberto C.: “In Gran Bretagna, culla della democrazia e della privacy, la soppressione dei “comportamenti antisociali” ripercorre strade già note alle “democrazie” totalitarie di oltre il muro. L’efficacissima STASI della RDT aveva arruolato i cittadini contro i cittadini, e tutti spiavano tutti. Lo stesso efficace meccanismo torna in voga: le amministrazioni pubbliche forniscono microspie nascoste in vasi da fiori e sassi finti per videoregistrare i vicini che si comportano male”.
Sebbene le cam non siano un’assoluta novità, ne parla ora il sito di informazione 24dash.com secondo cui alcune amministrazioni locali hanno iniziato a fornire queste “spy camera” ai propri residenti.
“I dispositivi – racconta il giornale – possono essere nascosti in piante da appartamento o nelle cornici delle porte e in questo modo fornire una sorveglianza 24 ore su 24”. L’idea delle giunte comunali di Londra, West Yorkshire, Northumberland e Dundee sarebbe quella di garantire più sicurezza su atti di vandalismo, minacce e abusi ma anche sul rispetto di ordinanze del tribunale, come quelle che vietano, a chi ne è sottoposto, di recarsi in certe aree.
In generale ad essere presi di mira da questo provvedimento, che introduce la video-delazione diffusa , sono quelli che vengono considerati comportamenti antisociali . È peraltro da tempo che il Governo centrale chiede agli enti locali maggiore iniziativa contro tutto quello che va dai furti in casa alle violenze domestiche.
Il portale della sicurezza SecurityPark spiega che questi dispositivi, alcuni dei quali con un diametro non superiore al mezzo pollice, “possono essere nascosti in mezzo ai libri oppure sui davanzali che danno sulla strada, oppure infilati tra gli stipiti e i mattoni”.
Secondo il portale britannico ciascuno di questi apparecchi, comprensivo di sistema di registrazione su nastro o hard disk, costa circa 2500 sterline e può funzionare per 28 giorni di videoregistrazione continuata. “Ad alcuni di questi dispositivi – spiega il portale – possono accedere da remoto gli agenti delle task force delle amministrazioni locali così da poter agire immediatamente o avvertire la polizia”.
L’installazione di queste telecamere spia avrebbe già portato a risultati come la denuncia di un residente di Dundee che ha tentato di distruggere con un’ascia la porta di ingresso di un vicino, o un topo di appartamento colto mentre si infilava nella finestra di una casa. “Una volta ottenute queste riprese – sostiene uno dei funzionari di Kirkless (West YOrkshire) che da aprile ad oggi ha installato più di 20 spy cam – non si può più negare di aver fatto quel che si è fatto. E non c’è bisogno di dire che questi casi finiscono con una condanna. Non è un’alternativa al lavoro investigativo tradizionale, ma certo lo accelera”.
Uno dei problemi maggiori nella diffusione di queste cam è il rischio che la scoperta di una cam del genere possa acuire tensioni già accese tra persone che vivono l’una accanto all’altra. Le liti tra vicini, oggetto di moltissime cause nei tribunali civili europei, talvolta sfociano in atti di violenza che qualcuno teme possano essere scatenati anche dall’eventuale scoperta di una spy cam.
“Oltre alla più nota letteratura sui cittadini ai quali viene impedito di comportarsi male con misure tecnologiche – conclude Alessio – viene in mente un romanzo di P.K.Dick, “A scanner darkly”, in cui il sorvegliante diventa sorvegliato”.