Le difficoltà dell’affermazione delle donne nel mondo del lavoro, persino nei settori più innovativi dell’economia britannica, vengono confermate in queste ore da uno studio, secondo cui nel Regno Unito gli stipendi ICT migliori vanno ai maschietti.
Ad affermarlo è eSkills UK che secondo le anticipazioni rilascerà a marzo un rapporto esplosivo. Numeri dai quali emerge come i salari delle donne nell’ICT siano tendenzialmente del 20 per cento più bassi rispetto a quelli degli uomini.
In particolare, le donne nel settore delle TLC guadagnano mediamente poco meno di 31mila sterline l’anno contro le quasi 39mila degli uomini. Una differenza non secondaria che si riscontra in tutte le fasce d’età e che parrebbe penalizzare ancora di più le donne non più giovanissime. Sopra i 50 anni, infatti, la forbice si allarga: gli uomini guadagnano mediamente più di 40mila sterline contro le 25mila scarse delle controparti femminili.
A testimoniare una situazione di sbilanciamento nei salari, che è anche una spia accesa sulle difficoltà di aggiornamento ed innovazione dell’intero sistema socio-economico, anche il fatto che le donne laureate nel settore guadagnino mediamente meno persino degli uomini che laureati non sono.
In attesa di conoscere nel dettaglio i dati di eSkills, gli osservatori del mercato si dividono tra coloro che attribuiscono la differenza nei salari ai ruoli diversi che tradizionalmente uomini e donne assumono all’interno delle organizzazioni industriali e nelle corporation, e quelli che invece parlano esplicitamente di discriminazione , perché le donne verrebbero pagate meno rispetto a colleghi maschi che occupano una posizione lavorativa equivalente.
ZDNet ricorda come già l’anno scorso il papà del Web, Tim Berners-Lee , avesse dichiarato che spesso le donne nell’IT vengono dissuase dall’impegnarsi in comparti molto tecnici. A suo dire esiste una cultura generale dell’IT ostile alle donne , a causa soprattutto di una deteriore geekness declinata quasi interamente al maschile. Una declinazione che Berners-Lee non esita a definire “stupida”.