UK, l'incontro segreto del copyright

UK, l'incontro segreto del copyright

Svelato online un meeting tra i rappresentanti dell'industria e il ministro per le Comunicazioni britannico Ed Vaizey. I vari ISP d'Albione verrebbero obbligati ad oscurare i siti illeciti sulla base di una lista nera
Svelato online un meeting tra i rappresentanti dell'industria e il ministro per le Comunicazioni britannico Ed Vaizey. I vari ISP d'Albione verrebbero obbligati ad oscurare i siti illeciti sulla base di una lista nera

Uno scatenato turbinio di indiscrezioni, propagatosi ai quattro angoli del web britannico in seguito ad un presunto incontro segreto tra il ministro per le Comunicazioni Ed Vaizey e i signori del copyright d’Albione. Un’oscura tavola rotonda, pianificata per stringere ulteriormente la morsa sullo streaming illecito o comunque sulla condivisione non autorizzata di contenuti audiovisivi in Rete.

Ad incontrare il ministro britannico sarebbero stati i vertici della British Recorded Music Industry (BPI) e della Producers Alliance for Cinema and Television . Al meeting avrebbe dunque partecipato anche la Football Association Premier League Limited , evidentemente preoccupata dal selvaggio proliferare di piattaforme votate allo streaming delle partite di calcio.

Quali le richieste dei legittimi detentori dei diritti? Ad ipotizzarlo sono stati gli attivisti di Consumer Focus e Open Rights Group , basandosi su notizie trapelate in via non ufficiale. I vari ISP d’Albione verrebbero in sostanza obbligati a silenziare tutti quei siti ritenuti illeciti, sulla base di una specifica block-list stilata dai rappresentanti dell’industria .

Secondo le ricostruzioni apparse online, il fulcro della proposta consisterebbe nell’istituzione di un organismo indipendente, responsabile delle varie richieste di chiusura diramate dai detentori dei diritti . Una sorta di intermediario tra i signori del copyright e le singole corti britanniche, che a quel punto dovrebbero emanare un’ingiunzione permanente per stroncare le attività di un sito.

Non è però chiaro se questo meccanismo funzioni effettivamente così. Si potrebbe semplicemente stabilire una block-list che funzioni in automatico, sulla scia di quanto dimostrato in terra statunitense. Pare che Open Rights Group abbia chiesto di partecipare all’incontro, invitato ad accomodarsi alla porta. Il timore ha serpeggiato online e già si parla della grande muraglia britannica del diritto d’autore.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
22 giu 2011
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