Consigliere speciale per la lotta allo sfruttamento dei minori, il parlamentare britannico Claire Perry è intervenuto nel corso dell’ultima edizione del Westminster eForum con i primi dettagli sul piano nazionale di filtraggio dei contenuti a luci rosse sulle postazioni informatiche di tutti i netizen d’Albione. Entro la fine del 2013, i principali provider del Regno Unito dovranno prevedere l’ oscuramento automatico di immagini e video pruriginosi su Internet , un piano da tempo accarezzato, ma a cui il governo sembrava già aver rinunciato per lo scarso entusiasmo dimostrato da cittadini che preferiscono proteggersi autonomamente.
Trattasi di un sistema di filtraggio volontario a cui potranno partecipare i vari ISP sul mercato britannico, in modo da attivare di default una delle misure più estreme del cosiddetto parental control. Il governo di Londra vuole concentrare i suoi sforzi su un meccanismo che risulti implementato a priori dai vari provider , offrendo ai singoli abbonati la possibilità di uscirne ( opt-out ) piuttosto che di effettuare una scelta ( opt-in ) prima del contratto per la fornitura di connettività.
Come sottolineato dallo stesso parlamentare Claire Perry, non ci sarà alcun bisogno di uno schema legislativo per spingere gli operatori a piegarsi ai filtri di stato. Almeno finché gli stessi ISP dimostrino l’intenzione di collaborare in maniera volontaria . Intervenuti nel corso del convegno eForum , i responsabili di TalkTalk hanno spiegato che circa un terzo dei propri clienti ha già deciso di adottare le restrizioni alla libera visione di materiale pornografico (o pedopornografico) sul web.
TalkTalk ha già obbligato i suoi abbonati a scegliere tra una connessione incontrollata e il meccanismo di tipo opt-out voluto dal governo britannico. Sono inoltre previsti dei sistemi di filtraggio a tempo, che potranno essere impostati manualmente dagli utenti comunicando una determinata fascia oraria da proteggere ai singoli provider d’Albione.
Mauro Vecchio