Roma -Il Regno Unito sta pensando di introdurre l’ obbligo di verifica dell’età per i siti Web che ospitano contenuti pornografici .
Portatore della proposta che fa parte del “Digital Economy Act 2017” è il Ministro delle politiche digitali Matthew Hancock che parla di “prima pietra per fare del Regno Unito il posto più sicuro al mondo per i bambini per navigare online”, ma essa rappresenta anche un ideale prosieguo della politica adottata nel 2013 dall’allora Primo Ministro David Cameron che puntava a bloccare il porno online a meno di un esplicito consenso alla sua ricezione da parte dell’utente interessato.
Il Digital Economy Act 2017 contiene, oltre alla richiesta di una valida verifica dei dati di accesso del netizen, una serie di incentivi alla diffusione delle connessioni, nonché diverse misure legate in generale alla fruizione dei contenuti e all’ecommerce: oltre l’obbligo da parte delle TV e dei servizi di video on demand di fornire sottotitoli e descrizioni audio, nonché la previsione di un reato ad hoc costituito dall’utilizzare bot per l’acquisto e la rivendita online a prezzi maggiorati di biglietti per eventi.
L’idea di Hancock per quanto riguarda la limitazione dell’accesso al porno è quella di obbligare i siti Web con contenuti a luci rosse ad installare software di verifica dell’età per assicurarsi che i propri visitatori abbiano più di 18 anni : il sistema deputato sembra essere quello già adottato dai siti di scommesse che richiedono l’immissione di dati delle carte di credito, che non possono essere rilasciate ai minori.
I siti Web saranno obbligati ad adeguarsi, pena il ban dal Regno Unito, presumibilmente con un sistema di blocco a livello ISP (che sarà dunque aggirabile tramite VPN).
L’ obiettivo è quello di adottare la riforma entro l’aprile del 2018 , anche se lo stesso ministro non nega che si tratta di un programma complesso :
il problema, riguardando contenuti delicati come quelli legati alla sessualità, è che impone una morale restrittiva ( potrebbero essere riconosciuti come pornografici i siti che pubblicano anche una sola immagine di nudo) e costringe una persona a identificarsi nel momento dell’accesso ad un sito a luci rosse.
Questo, evidentemente, significa rischiare di compromettere la sua privacy, anche perché non vi può essere sicurezza informatica assoluta come dimostra per esempio il caso Ashley Madison, che ha finito per veder compromesso l’anonimato degli infedeli di mezzo mondo.
Ulteriore problema del sistema tramite carta di credito è sociale : chi, seppur maggiorenne, non può permettersi una carta di credito avrà di fatto un accesso limitato ad Internet e vedrà pertanto limitate le proprie libertà.
Claudio Tamburrino