Il cielo sopra Google era diventato nero, come le intenzioni annunciate dal garante britannico della privacy. In seguito ad indagini preliminari, l’ Information Commissioner’s Office (ICO) aveva infatti rilevato “significative infrazioni” nell’identificazione delle reti WiFi effettuata da BigG insieme alle fotografie per il servizio di mappatura online Street View.
L’azienda di Mountain View è ora corsa incontro alle richieste dell’authority d’Albione, annunciando ufficialmente l’eliminazione di tutti quei dati raccolti inavvertitamente a mezzo wireless . Tra questi, informazioni relative ad indirizzi di posta elettronica, URL e password. Google aveva però sottolineato come si trattasse per lo più di dati frammentati.
Gli alti vertici di ICO si erano trovati d’accordo con BigG su almeno un punto: improbabile che nei dati aspirati fossero contenute dosi massive di informazioni personali. Ma allo stesso tempo era apparsa evidente la violazione del Data Protection Act britannico . Il Commissario ICO Christopher Graham ha ora espresso tutta la sua soddisfazione per le buone intenzioni mostrate dalla Grande G.
E Google non si limiterà alla cancellazione dei dati aspirati dai veicoli di Street View. Come sottolineato dal vicepresidente Alan Eustace, l’azienda provvederà al lancio di una campagna di sensibilizzazione tra tutti i suoi dipendenti, affinché vengano presto introdotte nuove policy in materia di gestione dei dati . Qualsiasi nuovo progetto made in Mountain View avrà uno specifico documento relativo alle questioni legate alla tutela dei dati personali.
BigG ha poi annunciato – in un post apparso sul suo blog ufficiale – l’introduzione di un metodo più efficace per l’oscuramento dei volti ripresi da Street View . Una mossa dettata dalle proteste scatenate nella città tedesca di Oberstaufen, dove alcuni problemi tecnici avevano permesso agli utenti di iPhone e iPad di osservare liberamente persone e targhe, pochi secondi prima del previsto oscuramento.
Mauro Vecchio