Se il fotoritocco è spesso stato causa di imbarazzi e opportunità di mercato , ora le immagini ritoccate a suon di software sono al centro di un caso semidiplomatico. Il regno Unito ha vietato la diffusione delle immagini Julia Roberts e Christy Turlington.
La carnagione mostrata dall’attrice hollywoodiana nella campagna pubblicitaria Lancome è stata giudicata troppo perfetta e fallace dall’Advertising Standards Authority ( ASA ). Queste le motivazioni della decisione: “Sulla base dell’evidenza fornita, non possiamo concludere che l’immagine pubblicitaria illustri accuratamente l’effetto del prodotto che intende ottenere e che l’immagine non sia stata alterata dalle tecniche digitali di post-produzione”.
L’organizzazione che si occupa di vigilare sulla pubblicità ha espresso il medesimo giudizio su un’altra campagna L’Oreal, quella con testimonial la modella Christy Turlington, giudicandola “ingannevole”. Secondo quanto riportato dal Guardian, L’Oréal UK ha ammesso che l’immagine raffigurante quest’ultima è stata “ritoccata digitalmente per illuminare la pelle, pulire il makeup, ridurre le ombre scure e le sfumature intorno agli occhi, levigare le labbra e scurire le sopracciglia”. Tuttavia, l’azienda sottolinea come i segni dell’età non siano spariti, come le “zampe di gallina”, e che l’immagine “illustri accuratamente” i risultati ottenuti”.
L’Oréal ha anche fornito alla commissione dell’ASA le foto delle due donne scattate sul tappeto rosso, volte a mostrare la loro bellezza naturale, ammettendo l’uso di trucchetti di post-produzione nel caso di Julia Roberts pur evidenziando che tali cambiamenti non si rivelano direttamente rilevanti.
L’intervento dell’ASA è arrivato dopo le proteste della liberal democratica scozzese e membro del Parlamento britannico Jo Swinson , la quale da anni conduce una crociata contro le immagini pubblicitarie oltremodo ritoccate e irrealistiche.
Cristina Sciannamblo