Londra – Il successo della telefonia mobile in Gran Bretagna ha iniziato a far aumentare il numero delle patologie che affliggono le mani. Secondo un recente studio, commissionato da Virgin Mobile , i 93,5 milioni di messaggini spediti ogni giorno avrebbero provocato un’esplosione di casi di RSI (repetitive strain injury), ovvero traumi da sforzo ripetitivo.
Rispetto a tre anni fa, il numero di utenti che soffre di infiammazioni ai polsi e alle dita dovute alla digitazione testuale sul cellulare è aumentato del 38%. Ormai sono circa 3,8 milioni all’anno le persone che incappano in problemi di questo tipo. E certamente la tendenza, sempre secondo i dati di Virgin, non è al ribasso. Più del 12% della popolazione, infatti, ha ammesso di spedire ogni giorno una media di 20 messaggi e il 10% più di 100. In futuro, quindi, si prospetta un aumento delle spese per cure anti-infiammatorie.
Ma non sono solo questi dati a remare contro la popolarità degli SMS. Sebbene gli psicologi concordino sul fatto che per le persone la comunicazione sia fondamentale, l’utilizzo esasperato di strumenti digitali – viene detto – sta rendendo le conversazioni faccia a faccia sempre più rare. Inoltre, c’è ancora qualcuno che di tanto in tanto cavalca l’onda di una patologia come la dipendenza da messaggino, la cui esistenza è peraltro tutta da dimostrare. Insomma, la distanza fra gli interlocutori starebbe diventando un male endemico della società digitale.
Tutto questo scoraggerà gli aficionados degli SMS? Difficile crederlo: proprio nel Regno Unito è stato registrato un nuovo record “di settore”, ottenuto da un operaio scozzese. Craig Crosbie è stato incoronato come il più veloce digitatore di SMS del mondo, dopo aver redatto un messaggio da 160 caratteri in soli 48 secondi.
“The razor-toothed piranhas of the genera Serrasalmus and Pygocentrus are the most ferocious freshwater fish in the world. In reality they seldom attack a human”, questo il messaggino del primatista. Certamente non si è affidato alla funzione T9.
Dario d’Elia