UK, patria del tecnocontrollo

UK, patria del tecnocontrollo

I piccoli sudditi di sua Maestà saranno schedati e i loro dati saranno immagazzinati in un database. L'intento è quello di proteggerli. Ma i Lord non vedono di buon occhio l'ossessione per la sicurezza
I piccoli sudditi di sua Maestà saranno schedati e i loro dati saranno immagazzinati in un database. L'intento è quello di proteggerli. Ma i Lord non vedono di buon occhio l'ossessione per la sicurezza

In Gran Bretagna fa discutere il lancio del database ContactPoint che, una volta completato, raccoglierà le identità di tutti i cittadini minorenni residenti in Inghilterra e Galles: i dati di circa 11 milioni fra bambini e adolescenti saranno disponibili per più 390mila operatori preposti all’educazione dei minori. L’idea di base si deve a Lord Laming, rappresentante della House of Lords che, dopo l’uccisione nel 2000 di una bimba da parte dei suoi tutori, si adoperò per includere il progetto nel Children Act del 2004.

Il sistema progettato da Capgemini e costato 224 milioni di sterline ha però subito diversi ritardi, dovuti in gran parte dei casi al timore che possa costituire una corsia preferenziale per la violazione della privacy. Il partito conservatore, attualmente all’opposizione, ne ha chiesto l’annullamento ma secondo l’esecutivo britannico, che intende andare avanti, permetterà una maggiore coordinazione tra le associazioni che si occupano di childcare .

Inizialmente il sistema sarà disponibile per una fase di testing presso 17 autorità locali del nord-ovest dell’Inghilterra e includerà dati sensibili come nomi, indirizzi, date di nascita, sesso e contatti dei genitori. Inoltre ad ogni ragazzino verrà associato un numero di matricola per facilitare l’identificazione.

Delyth Morgan, ministro britannico per l’Infanzia, si è detta soddisfatta di ContactPoint e ne ha indicato i benefici: “In questo momento se un operatore dovesse ritenere che un bambino corra un qualsiasi rischio o necessiti di un supporto speciale, ad esempio a fronte di gravi disabilità, non potrebbe in alcun modo sapere se altri servizi siano già in contatto con lui. Pensiamo che ContactPoint , quando sarà al massimo dell’operatività, farà risparmiare circa cinque milioni di ore di lavoro ai professionisti del settore, permettendogli di concentrarsi maggiormente sul bambino”.

La sicurezza, non solo dei minori, è un tema importante e ricorrente nel Regno Unito: in un rapporto commissionato a gennaio sempre dalla House of Lords si legge che fino al 2006 sono stati spesi 500 milioni di sterline per aumentare il numero di telecamere a circuito chiuso per il controllo di strade, parcheggi e altri luoghi pubblici e che negli ultimi dieci anni tre quarti dei fondi dedicati alla prevenzione dei crimini sono stati utilizzati per l’acquisto di nuovi dispositivi di sorveglianza . In base a questi dati il ministro dell’Interno Jacqui Smith era stata sollecitata a verificare quanto fosse utile mantenere in attività più di quattro milioni di occhi della legge che forniscono dati in quantità industriale.

Per tutta risposta la titolare dell’Home Office ha commissionato una seconda ricerca , tra i cui autori figura il criminologo David Farrington dell’Università di Cambirdge, che ha fornito dati leggermente diversi: tappezzare i centri urbani di telecamere, in pieno stile orwelliano, non scoraggia l’attività dei malviventi ma inonda le stazioni di polizia di denunce per aggressioni, rapine altri crimini violenti.

Secondo Farrington il problema risiede nella incredibile, ed ingestibile, mole di dati . Diminuire il numero di telecamere, sfruttarle meglio e affiancare ad esse pattuglie di poliziotti: questa sembra essere la risposta degli esperti ai problemi di Smith. Resta da vedere quale sarà l’impatto che questi provvedimenti avranno sulla vita dei cittadini, e se possano contribuire a bilanciare meglio l’equilibrio tra sicurezza e privacy.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
20 mag 2009
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