Si tratta di una bizzarra vicenda che ha nuovamente messo in discussione il delicato rapporto tra il grande occhio di Street View e il diritto alla riservatezza dei cittadini inconsapevolmente immortalati dalle sue numerose telecamere in giro per il mondo. Un lattaio britannico di 54 anni, tale Gordon Rayner, ha puntato il dito contro il servizio di Google, a suo parere reo di essersi reso complice di una rapina ai suoi danni .
Rayner era precedentemente finito in una delle tante inquadrature panoramiche di Street View, mentre faceva qualcosa davanti alla porta di casa, vicino al suo garage completamente aperto. Come poi sostenuto dall’uomo , il suo volto era stato opportunamente offuscato, così come l’entrata della sua abitazione.
Ma non il garage , quel garage che conteneva oggetti di valore, come una mountain bike e una lavatrice non si sa se funzionante. Oggetti spariti verso la metà di marzo, quando ignoti ladri facevano visita proprio alla sua autorimessa. Un furto doloroso per Rayner, soprattutto perché a suo dire realizzato dai malviventi proprio grazie a Google . Che aveva messo in così bella vista l’intero parco oggetti del garage dell’uomo.
Non si capisce adesso se Gordon Rayner abbia intenzione o meno di far causa a Google, com’era successo con i coniugi Boring , che avevano accusato Mountain View di aver violato la loro proprietà privata, infiltrandosi per fotografarla. Non c’era stato nessun danno allora, ma adesso? “La porta del garage era aperta, si poteva vedere tutto quello che c’era dentro – ha dichiarato il lattaio – avrebbero dovuto oscurarlo. Così si tratta di un invito per tutti i criminali, a fare tutto quello che vogliono”.
Mauro Vecchio