Dal chitarrista dei Queen Brian May alla voce dei Led Zeppelin Robert Plant, un gruppo di leggende del rock britannico contro la proliferazione di materiale pirata. In una lettera aperta al premier David Cameron, il gigante californiano Google è stato accusato di non aver fatto abbastanza per prevenire la condivisione di contenuti in violazione del copyright .
Motori di ricerca, fornitori di connettività, pubblicitari. I principali protagonisti del vasto ecosistema connesso dovrebbero “recitare la propria parte per la protezione degli artisti e dei consumatori dai siti illegali”. Le rockstar d’Albione – capitanate dall’ideatore del talent show X-Factor Simon Cowell – hanno dunque chiesto l’immediata implementazione delle misure previste dal tanto discusso Digital Economy Act (DEA).
“Le attività illegali su Internet dovrebbero essere emarginate – si legge nella lettera al premier britannico – Un vantaggio per i consumatori, perché saranno finalmente sicuri di poter acquistare su piattaforme lecite”. Gli artisti (tra cui Elton John e i due leader degli Who Roger Daltrey e Pete Townshend) hanno sottolineato come il settore legato alla creatività musicale offra il doppio dei posti di lavoro rispetto al resto dell’economia nazionale.
Non è certo la prima volta che i grandi motori di ricerca – in particolare Google – finiscono nel mirino degli artisti e delle grandi etichette del disco. Negli Stati Uniti, la Recording Industry Association of America (RIAA) aveva fatto la sua personale ramanzina al gigante californiano, accusato di scarso impegno nella rimozione tempestiva di link a siti per la condivisione di materiale illecito.
Mauro Vecchio