L’attuazione dell’ Interception Modernisation Programme promosso dal Government Communications Head Quarters (GCHQ) britannico non si ferma: stando ad alcune indiscrezioni il piano rivoluzionerà anche le modalità d’acquisto dei cellulari. Sarà obbligatorio esibire un documento di riconoscimento e i dati, registrati dai negozianti, saranno custoditi nell’archivio di stato .
Nel mirino, il fiorente mercato dei telefonini no lock per SIM prepagate, di gran lunga preferiti dagli utenti britannici: l’idea è quella di istituire una registrazione obbligatoria dei dati dell’utente per i nuovi terminali in vendita. Diverrà quindi obbligatorio munirsi di documenti di riconoscimento per poter acquistare un telefono: attualmente è possibile acquistare liberamente i cellulari senza fornire alcun documento, così come avviene anche in Italia. Discorso diverso quel che riguarda l’acquisto delle SIM prepagate, attualmente non è necessario fornire alcun documento : si acquista la scheda, la si usa e – eventualmente – la si registra. Va sottolineato che la registrazione non è obbligatoria, ma incentivata dai provider con extra per chi decide di denunciare la propria utenza telefonica.
Il nuovo provvedimento se verrà confermato andrà ad impattare sul “mercato dell’anonimato”, un piccolo paradiso di libertà multimediale per molti, ma anche terreno fertile per attività illecite secondo il Governo: con pochi euro è possibile acquistare un cellulare provvisto di SIM, un’offerta alla portata di tutti. L’obiettivo dello Home Office è quello di cancellare l’anonimato , sia quello di chi tiene alla propria privacy, sia quello di chi lo usa per fini ben più loschi. Non è ancora chiaro cosa si intenda fare con i telefoni già in uso da parte degli utenti né se vi sia una nuova linea politica sui cellulari acquistati all’estero o regalati da terzi.
Sebbene siano per ora rumors o poco più, gli attivisti pro-privacy sono già sul piede di guerra: sul forum di NO2ID si è accesa una rovente discussione a riguardo: in molti ritengono inefficace la proposta, fornendo anche numerosi consigli per aggirarla. “Una risposta così sproporzionata al cosiddetto terrorismo è un pericoloso passo avanti verso lo stato del Grande Fratello” commenta David Reece su Startup Earth. “In più erode i diritti e le libertà dei cittadini britannici giocando sulla paura preconfezionata del terrorismo, etichettando chi difende la propria privacy come criminale”.
Vincenzo Gentile