A rivelarlo è stata una recente inchiesta condotta da alcuni membri parlamentari in terra britannica, riuniti presso la Public Administration Select Committee (PASC). Il governo di Londra spenderebbe cifre pazzesche per i più svariati dispositivi informatici, cifre fino a 10 volte più alte rispetto agli attuali prezzi di mercato .
“Un osceno sperpero di denaro”, come si può leggere nel dettagliato report rilasciato dai vertici di PASC. Secondo le stime , per i vari dipartimenti di Whitehall sarebbero state spese fino a 3,500 sterline (quasi 4mila euro) per un semplicissimo desktop PC . Una follia dettata innanzitutto da uno scarso know how in ambito informatico.
Ma ci sarebbe sicuramente dell’altro, a partire da un bassissimo livello di trasparenza relativa ai vari contratti stipulati dal governo britannico con una sorta di oligopolio dell’ Information Technology . Contratti non a disposizione del pubblico, magari di consulenti esperti.
Sempre secondo i risultati dell’inchiesta parlamentare, Whitehall sarebbe quasi schiava di un vero e proprio cartello dell’IT. Un gruppo di non meglio specificate società che sfruttano a mani basse i soldi di Londra . Il report di PASC ha innanzitutto consigliato un maggior livello di interoperabilità.
Il fattore cruciale potrebbe però risiedere nell’outsourcing estremo applicato dal governo nel settore IT . I vari dipendenti dovrebbero invece venire accuratamente preparati per compiti informatici, per un notevole risparmio sui costi invece destinati a grandi società terze.
Mauro Vecchio