Roma – C’è prigione e prigione, in particolare nel Regno Unito, dove i detenuti di certe carceri pagano per le proprie telefonate all’esterno ben più dei propri colleghi di altri istituti di pena. Una situazione di squilibrio sulla quale è voluta intervenire Ofcom, la locale Autorità TLC.
In risposta ad una lamentela giunta all’Authority da una associazione di consumatori aderente ad un trust per la riforma delle carceri, Ofcom ha accertato che alcune prigioni, quelle gestite dall’HMPS (Her Majesty’s Prison Service) e quelle SPS, ossia quelle scozzesi, fanno pagare mediamente 60 centesimi a telefonata, contro i 48-51 delle altre carceri.
L’intervento di un’Autorità in un settore telefonico di nicchia come quello delle chiamate dalle carceri è inconsueto ma, a detta dei commissari Ofcom, è necessario un intervento viste le conseguenze che queste disparità tariffarie possono avere sui detenuti.
Ed è proprio di questo che si preoccupa il Prison Reform Trust : la direttrice del trust, Juliet Lyon, ha dichiarato che “l’alto costo delle chiamate dalla prigione rende più difficili i contatti con la famiglia, eppure il supporto della famiglia è una condizione vitale per alcuni detenuti, e coloro che si tengono in contatto con meno probabilità tornano a delinquere”.
Secondo Ofcom si devono aprire negoziati con British Telecom e Siemens (che fornisce il servizio in Scozia) “per ridurre il prezzo delle chiamate”, rinegoziando le tariffe o la struttura delle commissioni percepite dal sistema carcerario.