Vecchi pezzi di vecchi satelliti, tracce di carburante radioattivo, sonde pronte a precipitare al suolo: sono i rifiuti hi-tech che costituiscono l’immondizia spaziale, problema al quale si sta cercando di trovare una soluzione definitiva. A tal riguardo, un team di ingegneri britannici sta sviluppando un sistema in grado di arpionare i frammenti di materiale aerospaziale dispersi per lanciarli nell’atmosfera.
Secondo i dati diffusi dall’agenzia spaziale europea (ESA), in orbita ci sono circa 22mila oggetti di dimensioni più grandi di una tazza da caffè, di cui solamente 1.100 sono in servizio . Ora l’azienda specializzata in tecnologie aerospaziali Astrium UK sta mettendo a punto uno strumento simile a una fiocina in grado di raggiungere il detrito e, attraverso un meccanismo di propulsione, trascinarlo verso il basso per lasciarlo bruciare nell’atmosfera .
“Lo spazio è diventato una parte critica della nostra infrastruttura, dalle previsioni atmosferiche all’osservazione della Terra fino al GPS e alle telecomunicazioni” spiega alla BBC Jaime Reed, progettista dell’apparecchio. Tutti questi servizi, ormai indispensabili per la buona riuscita delle attività umane quotidiane, sono minacciati dall’immondizia spaziale: per questo motivo – continua Reed – è indispensabile sviluppare tecnologie in grado di catturare e rimuovere il materiale spaziale di scarto.
Nello specifico, il sistema sviluppato da Reed è costituito da una lancia lunga 30cm montata su un “satellite inseguitore” che si avvicina al detrito a una distanza di 100 metri. A quel punto viene inviata un’immagine dell’oggetto alla base prima di procedere con il colpo.
Il progetto avviato da Astrium si trova ora nella fase di testing . Al momento è disponibile un prototipo allo studio preso la base di Stevenage.
Cristina Sciannamblo