C’era una volta la frode bancaria classica: ti procuravi documenti finti, una parrucca e provavi ad andare in banca facendoti passare per Rockfeller. Ma erano altri tempi. Adesso le truffe più à la page si realizzano nello spazio di Internet, dove per sole 80 sterline puoi comprare un’identità finanziaria rubata e riusarla per le tue truffe personali.
A raccontarlo è un report di Get Safe Online group , istituto di ricerca britannico supportato dalla polizia e dalle istituzioni bancarie d’oltremanica. Secondo il rapporto, poi ripreso dalla BBC , esisterebbe ormai un vero e proprio mercato internazionale per questo genere di “merci rubate”, contrabbandate da gruppi di specialisti della frode digitale.
Il meccanismo è semplice: i “pirati”, generalmente ubicati in paesi dove il controllo sulle attività online è ridotto, spiano in modo sistematico le attività bancarie e finanziarie svolte sui computer meno protetti. Dopodiché, i dati raccolti vengono integrati a formare veri e propri “pacchetti”, completi di dati personali, numeri di telefono, numeri di documenti di identità, indirizzi e numeri di carte di credito delle malcapitate vittime. Infine i profili vengono messi in vendita secondo un tariffario ben preciso: si va dalle 5 sterline per un singolo dato sensibile, fino alle 80 sterline necessarie per un’identità finanziaria completa. I compratori, a loro volta, usano i “pacchetti” di dati per provare nuove truffe.
Secondo il report, il 50% degli utenti Internet britannici è un obiettivo potenziale per il tipo di attacchi appena descritto. Ad alimentare gli “affari” dei pirati, spiegano gli esperti, sono le cattive abitudini degli stessi utenti che impiegano le medesime password per tutte le proprie attività online e non proteggono il proprio computer con software adeguati.
Tom Neate, analista di Get Safe Online , spiega che anche se le tecniche impiegate dai pirati sono sempre più raffinate, neutralizzarle è relativamente semplice. È infatti sufficiente impostare correttamente il firewall, e dotarsi di adeguati software di protezione dai malware, per ridurre praticamente a zero i rischi effettivi per la propria identità online.
Le attività di furto di dati sensibili online, in ogni modo, sono sempre più diffuse. Secondo gli esperti interpellati da BBC, nei primi 3 mesi del 2008 si sarebbero registrati nella sola Gran Bretagna 10mila casi di phishing. Con conseguenze nefaste per i truffati che, oltre a perdere soldi dalla truffa in sé, rischiano anche di incontrare difficoltà nell’accesso successivo al credito. Come dire cornuti e…
Giovanni Arata