Il Cancelliere britannico al Tesoro George Osborne ha annunciato che dal primo aprile entrerà in vigore una tassazione ad hoc del 25 per cento per evitare l’elusione fiscale delle grandi multinazionali.
L’ annunciata misura , che è stata fin da subito ribattezzata Google Tax, punta a colpire quelle realtà che sfruttano la loro natura transnazionale ed il mercato unico europeo per cercare escamotage fiscali per pagare meno tasse possibile . Un esempio tipo è quello di sfruttare le sedi in Irlanda o Lussemburgo per godere dei regimi fiscali favorevoli di questi paesi da cui operano poi liberamente nel Vecchio Continente. L’obiettivo della misura britannica è recuperare una cifra stimata intorno ai 3,1 miliardi di sterline.
Già le istituzioni europee stanno cercando di intervenire nei confronti della questione, in particolare agendo nei confronti dei paesi che favoriscono tali comportamenti. Tuttavia tutti i paesi sono coinvolti ed entro i propri confini stanno cercando il modo di intervenire.
La misura pensata dalla Gran Bretagna si applicherà solo a quelle aziende che hanno un fatturato annuo superiore ai 10 milioni di sterline: oltre questa soglia scatterà l’obbligo di notifica alla HM Revenue & Customs (HMRC), cui spetterà il compito di valutare caso per caso la natura della struttura aziendale coinvolta e se le pratiche finora adottate rientrano nell’elusione fiscale.
L’HMRC avrà dunque il potere di stabilire quanti profitti sono effettivamente legati alla Gran Bretagna e quanti invece eludono il sistema fiscale della Regina: a quel punto le aziende avranno 30 giorni per contestare la tassa prevista del 25 per cento.
Claudio Tamburrino