Roma – 84 milioni di euro di danni. Questo l’importo che 3 chiede in una denuncia che ha presentato contro la rivale Vodafone . L’accusa? Vodafone avrebbe spinto gli acquirenti dei cellulari 3 a bypassare illecitamente le protezioni. Di più: almeno alcuni dei suoi negozi avrebbero materialmente assistito i clienti nell’operazione.
In ballo c’è molto, anzi moltissimo. Parliamo infatti di un operatore, 3, che ha investito il mercato con offerte sul fronte UMTS che non s’erano ancora viste, condite in particolare dalla svendita, è proprio il caso di dirlo, di cellulari di terza generazione ad un prezzo assai ridotto, fino a cinque o sei volte minore rispetto a telefonini di uguali prestazioni forniti dagli altri operatori. Un motivo c’è ed è ben noto: comprare quei videofonini significa legarsi a 3, perché si possono utilizzare solo con i servizi e le tariffe del carrier. C’è un blocco, anzi due generi di lock, che legano il cliente a 3.
Questo sulla carta. Basta dare un’occhiata a Usenet per rendersi conto come sia richiesta comune tra gli utenti quella di sbloccare i cellulari 3 per usarli con altri operatori, una pratica illecita secondo i termini di contratto di 3 ma che è facilmente accessibile a moltissimi, direttamente o tramite amicizie, e c’è persino chi dello sblocco ne fa un business illegale. Finendo per attirare le denunce di 3 e le indagini della polizia. 3 nei fatti offre la possibilità di sbloccare il cellulare, ma è un’operazione che viene tariffata a 200 euro e che comunque si può fare solo dopo non meno di 13 mesi dal momento dall’acquisto.
Sia come sia, 3 con questa offerta ha conquistato milioni di utenti e a suo dire Vodafone, per reagire, avrebbe solleticato i più bassi istinti degli acquirenti con le proprie offerte, spingendoli allo sblocco. Si parla in particolare, nella denuncia, della promozione “Bonus UMTS 200”, un bonus di 200 euro che Vodafone gira a chiunque disponga di un cellulare UMTS degli altri operatori e intenda impegnarsi a usare i servizi Vodafone.
Non solo. Molti negozi Vodafone avrebbero preso parte al giochino, offrendo direttamente ai clienti le operazioni di sblocco. Questo proverebbe, secondo 3, un diretto coinvolgimento del suo competitor nonché l’esistenza di una precisa strategia anticoncorrenziale. Sarebbero circa 71mila i videofonini sbloccati in questo modo nell’arco di sei mesi.
Vodafone – si legge nella citazione che 3 ha scagliato contro la multinazionale della telefonia mobile – avrebbe concepito “un disegno concorrenzialmente scorretto e comunque illecito, volto a contrastare tale strategia attraverso lo sblocco dei videofonini in danno di H3G”.
Inutile dire che Vodafone ha respinto le accuse al mittente, sebbene in una piccata nota sostenga che il blocco dei cellulari “distorce il normale gioco della concorrenza” e sarebbe questa politica ad aver “incentivato l’ampia diffusione di fenomeni di sblocco”.