I dati di vendita dicono che il Blu-ray non è ancora (e difficilmente lo sarà mai) quel fenomeno di massa che l’industria multimediale aveva predetto già un lustro fa, ma la stessa industria già pensa a spingere la nuova tecnologia del 3D che, appoggiandosi sui risultati tecnici raggiunti dall’alta definizione, dovrebbe regalare una rinnovata attrattiva all’intrattenimento domestico e conquistare una massa adorante di consumatori in festa.
I televisori in 3D saranno il successo e la grande sensazione dell’elettronica di consumo per l’anno 2010, avevano predetto in coro i maggiori produttori durante il CES di Las Vegas. I set in 3D conquisteranno milioni di consumatori estasiati ripetono ora i suddetti produttori, in contemporanea con l’annuncio della prossima disponibilità di TV “3D ready” e della relativa, costosa oggettistica necessaria a godersi un film che esce fuori dallo schermo .
Tra i primi a commercializzare prodotti 3D c’è Samsung, che in un evento a New York ha presentato i nuovi televisori “LED” (LCD dotati di retroilluminazione con un alto livello di luminosità) dal modello base UN40C7000 (40 pollici, un pollice di spessore, disponibilità entro maggio e prezzo “popolare” di 1.999 dollari) a quello extra-lusso UN55C9000 (55 pollici, 0,3 pollici di spessore, commercializzazione in aprile e prezzo di 6.999 dollari).
Oltre all’hardware Samsung dice di essere al lavoro con i provider online di contenuti per trasformare ogni TV realizzata dal celebre marchio coreano in un terminale di flussi streaming in 3D. L’interesse per la tecnologia e la nuova esperienza è in crescita, dice il marketing manager di Samsung Dan Schinasi, e l’interesse non farà che aumentare nel corso del 2010 con il rilascio di nuove pellicole di richiamo distribuite con la tecnica tridimensionale.
Lo stesso ottimismo riguardo il probabile, “folgorante” successo delle 3D TV è condiviso anche da Sony e Panasonic, con la prima impegnata ad annunciare la commercializzazione di nuovi televisori entro l’estate (prezzi dai 2.500 dollari in su) e l’altra già pronta ad affrontare la sfida del mercato americano (dopo il debutto in Giappone) grazie all’aiuto di una partnership d’eccezione con la catena Best Buy.
Che i consumatori lo vogliano o meno , insomma, la tecnologia del 3D domestico è diventata una priorità dell’industria per i mesi e gli anni a venire. Entusiasmo delle grandi aziende a parte, però, a remare contro il suo sperato successo c’è soprattutto il costo non indifferente della componentistica necessaria a fruirne in maniera adeguata e omogenea all’interno di un nucleo familiare tipo.
Mentre i televisori auto-stereoscopici (in grado cioè di restituire immagini in 3D senza occhiali e indipendentemente dall’angolo di visione) sono una realtà di là da venire, il futuro immediato e non-così-immediato della tridimensionalità in salotto non appare così roseo se si considera che un singolo paio di occhialini attivi verrà venduto al costo di 150 dollari cadauno . Che il 3D sia destinato a rimanere un sensazionale “una tantum” al buio delle sale cinematografiche come è già stato dagli anni ’50 in poi?
Alfonso Maruccia