Impronte digitali, scansioni dell’iride, dati genetici potrebbero diventare materiale di scambio fra l’intelligence statunitense e quella di altri paesi. L’obiettivo è istituire un database sconfinato nel quale raccogliere i dati il più possibile completi di criminali e di sospetti, per tutelare al meglio la sicurezza degli stati coinvolti.
Potrebbero essere milioni gli individui schedati nel database, potrebbe esserci una sezione dedicata ai criminali most wanted : a rivelare i dettagli è The Guardian . Si chiamerà Server In The Sky e potrebbe coinvolgere tutti gli alleati che già partecipano al network di Echelon : Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda si sono associate nell’ International Information Consortium per tracciare un piano della strategia da adottare e per coordinare le forze da impiegare nel progetto.
Anche l’FBI ha confermato l’esistenza del progetto: “Server In The Sky è un’iniziativa dell’FBI volta a rendere possibile la ricerca avanzata e lo scambio di informazione biometrica su scala globale “, hanno spiegato i federali al Guardian . Server in The Sky avrà lo stesso stesso obiettivo di quanto si propone il trattato di Prum in ambito europeo: non ci saranno più procedure di richieste di informazioni complicate da lungaggini burocratiche, un database così sterminato consentirà una più immediata identificazione dei criminali e permetterà di rintracciarli ovunque essi operino.
“Il progetto è ancora in fase di definizione – precisano dall’FBI – ma una volta completato fornirà agli stati membri gli strumenti per poter cercare e consultare informazioni di natura biometrica raccolte dalle forze dell’ordine di altri stati”. Il nucleo del progetto sarà l’archiviazione di quanti più dati possibile riguardo al “peggio del peggio”, per tenere traccia degli individui più pericolosi che agiscono sulla scena del crimine e del terrorismo.
E se l’FBI ha confermato di voler dare il via a un progetto pilota entro la metà del 2008, le autorità britanniche mantengono il più stretto riserbo : sono a conoscenza di Server In The Sky, di cui si discute già dallo scorso anno, ma è ancora troppo presto per annunciare le adesioni dei singoli stati. Qualora il Regno Unito dovesse decidere di partecipare, sette milioni di impronte digitali verrebbero riversate nel database globale. Dati che identificano inequivocabilmente criminali e semplici sospetti .
Gaia Bottà