L’ agguerrita asta che ha visto Dell e HP battersi senza esclusione di colpi per 3PAR, azienda specializzata nell’offrire storage virtuale, può dirsi definitivamente conclusa : a conquistare l’acquisto è stata alla fine HP.
Il martelletto del banditore è risuonato nell’ annuncio di Dell che non avrebbe rilanciato sull’ultimo sorpasso di HP: un ultimo tentativo l’aveva fatto offrendo a 32 dollari ad azione, ancora non abbastanza per il Consiglio d’Amministrazione di 3PAR che aveva in mano un’offerta di HP ancora superiore.
L’operazione è costata a HP 33 dollari ad azione, per un totale di 2,4 miliardi di dollari : cifre esorbitanti, esagerate per alcuni osservatori , considerato che l’asta era partita dall’offerta di Dell di 18 dollari ad azione, che già superava di non poco il valore ufficiale di mercato.
3PAR, cifre alla mano , è un’azienda che da quando è stata fondata nel 1999 ha prodotto solo un minimo profitto. Tuttavia, la posizione strategica che occupa per lo storage virtuale ha determinato un valore molto più elevato agli occhi delle due contendenti.
Il data storage è una componente chiave del cloud computing , tecnologia che sta diventando di moda per l’offerta di software, dati e servizi agli utenti. Ma per entrare ad operarvi occorre avere le competenze, le tecnologie e, soprattutto, la proprietà intellettuale per non essere messi in mezzo dalle concorrenti già operanti nel settore come EMC e NetApp.
3PAR, pur non riuscendo in questi anni a registrare elevati profitti, detiene la proprietà intellettuale per operare in tranquillità in questo settore considerato di elevato interesse dalle aziende ICT. Ora HP potrà accingere a questo portfolio, anche se le clausole stipulate da Dell con la sua nuova controllata imporranno il pagamento di qualche penale.
C laudio Tamburrino