Los Angeles (USA) – Per Internet sono ormai da anni disponibili software attraverso cui i genitori possono restringere ai propri figli la visione di testi, immagini o interi siti. RCA , una marca di Thomson, tenta ora di estendere un simile sistema di controllo dei contenuti anche ai lettori di DVD.
Il produttore ha annunciato l’imminente commercializzazione di un player da salotto che sarà in grado di filtrare, in alcuni dei film più diffusi, le scene che contengono violenza, sesso o parolacce.
Il software “censorio” si basa su una tecnologia ClearPlay già proposta, lo scorso anno, per il controllo dei film riprodotti su computer. Il sistema si basa su filtri creati ad hoc per ogni film, scaricabili da Internet, che istruiscono il player su quando saltare una scena o togliere l’audio. I filtri, che al momento dell’acquisto della set-top box di RCA sono circa un centinaio, possono essere inseriti nel lettore DVD attraverso un CD riscrivibile.
Il player di RCA ha un prezzo, 79 dollari, allineato a quello di un’unità di fascia medio-bassa, tuttavia il costo dell’abbonamento al servizio di aggiornamento dei filtri costa 5 dollari alla settimana: attualmente il database di ClearPlay contiene “censure” pronte all’uso per oltre 500 film. Questi filtri, creati dai dipendenti dell’azienda, prendono in considerazione sei differenti categorie di contenuti: violenza, sesso, nudità, linguaggio, e “altro”: l’utente ha la possibilità di scegliere quali tipi di filtro e quale livello di restrizione applicare. Questo tipo di approccio ha però dei limiti: ad esempio, per i film dove le scene violente non sono scene secondarie, come ne “La Passione di Cristo”, ClearPlay non rilascia alcun tipo di filtro, demandando il controllo della visione direttamente ai genitori.
RCA è specializzata in sistemi di parental control, fra cui v-chip in grado di bloccare programmi TV e una tecnologia, chiamata KidPass, che permette ai genitori di limitare il tempo in cui i figli stanno davanti alla TV. Nel 1998 l’azienda aveva già introdotto, su alcuni suoi modelli di player DVD, un sistema di controllo simile a quello di ClearPlay che permetteva agli utenti di selezionare manualmente le scene “da tagliare” e di memorizzarle sotto forma di filtri da applicare alle successive riproduzioni del film: questa tecnologia ebbe tuttavia scarso successo a causa dei suoi elevati costi e della sua macchinosità. Non è detto che il nuovo ritrovato riesca a superare questi stessi ostacoli.