Era stato additato per una performance sul luogo di lavoro che lasciava a desiderare, i suoi superiori non erano soddisfatti della sua opera e la sua posizione nella centrale informatica del comune di San Francisco era a rischio. Queste sarebbero le motivazioni che hanno spinto un uomo di 43 anni ad eseguire una singolare forma di sabotaggio elettronico ai danni dei sistemi cittadini.
I giornali locali stanno seguendo la vicenda giorno dopo giorno perché fino ad oggi non era mai accaduto che un funzionario comunale bloccasse interamente l’accesso ai sistemi azzerando le password e che, una volta arrestato e tuttora impiegato comunale, si rifiutasse ostinatamente di dare le informazioni necessarie all’accesso, ossia la sua password, l’unica che sarebbe rimasta attiva.
Perché sono rilevanti quegli apparati? I sistemi del Fibre Wide Area Network che il 43enne Terry Childs ha isolato gestiscono le email dei funzionari comunali, i database delle forze dell’ordine comunali e le buste paga, sistemi che lo stesso Childs ha contribuito a realizzare. La loro centralità è assoluta e le autorità sono preoccupate: il sindaco Gavin Newsom ha parlato di Childs come di un dipendente che a suo tempo era rispettato e benvoluto ma che ora si comporta “da maniaco”.
A quanto pare Childs detiene ora l’unica password con cui si potrebbe accedere ai sistemi per ristabilire la normale operatività ma è una informazione che l’uomo intende tenere per sé, almeno per il momento. Anche per questo, dopo il suo arresto, il giudice ha stabilito che non potrà essere rilasciato su cauzione per meno di 5 milioni di dollari. Una cifra che non è piaciuta al suo legale, che ai giornalisti ha spiegato di non ritenere Childs “una minaccia. Non ha ucciso nessuno, e gli assassini normalmente ottengono una cauzione da un milione di dollari, così basta farsi due conti. Qualcuno là fuori è davvero preoccupato per qualcosa e io non so cosa sia”.
Inutile dire che gli amministratori cittadini hanno già dispiegato i tecnici a disposizione per tentare di bypassare il problema, ma non è chiaro quanto tempo ci vorrà e quali danni tutto questo potrà provocare. C’è persino chi teme che Childs possa aver inserito configurazioni che portino alla distruzione dei dati conservati in database qualora si tenti di accedervi senza le sue credenziali.
Da quanto emerge, Childs rischia una condanna a sette anni di carcere , con pene che potrebbero essere ulteriormente aggravate se insisterà nel suo comportamento e se questo provocherà ulteriori danni alla città. Il timore sollevato da qualcuno è che Childs possa aver distribuito a terzi le informazioni di accesso, o altri dati a cui ha potuto accedere, magari in cambio di un compenso.
La polizia è al lavoro per venire a capo della cosa e Newsom intanto si affanna a spiegare che “non c’è nulla da temere” e che “non è venuta meno in alcun modo la nostra capacità di gestire la città”.