Il Politecnico di Milano ha annunciato la nascita di un nuovo Osservatorio dedicato al Software e alla Digital Native Innovation italiana. L’obiettivo? Misurare, comprendere, analizzare. Software e innovazione, per poter essere giudicati, regolamentati ed interpretati, vanno infatti anzitutto capiti. Una volta metabolizzati e parametrati trend e problematiche, infatti, sarà possibile favorire le politiche di intervento per potenziare questi settori e fornire alle aziende i giusti strumenti per poter emergere e catalizzare valore:
Un progetto realizzato da Osservatori Digital Innovation in collaborazione con AssoSoftware – l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende dell’Information Technology che realizzano software per il settore privato e la PA. Scopo del nuovo Osservatorio sarà quello di favorire la crescita e l’innovazione nella filiera del software italiano, creare e diffondere conoscenza sul tema e cogliere le opportunità legate alla trasformazione digitale del settore produttivo.
L’Osservatorio andrà ad occuparsi di un mercato da oltre 50 milioni di Euro che già palesa distorsioni e disequilibri che necessitano di solerti correzioni: ad esempio “l’83% delle PMI che utilizzano software, infatti, è costretta ad affidarsi a fornitori esterni a causa della mancanza di personale con cultura e competenze digitali“.
Così Pierfrancesco Angeleri, Presidente di AssoSoftware, nel presentare il progetto:
la nascita dell’Osservatorio è il naturale compimento di un percorso iniziato quattro anni fa insieme al Politecnico di Milano. Come AssoSoftware non possiamo che salutare la nascita di un osservatorio permanente sulla filiera con grande entusiasmo: si tratta di uno strumento utile e quanto mai necessario per mettere in luce il ruolo strategico del software come elemento abilitante per la crescita e la competitività del Paese e attivare sinergie tra attori pubblici e privati per sostenere l’industria italiana del software.
L’evoluzione del software (al netto di quanto andrà a pesare l’avvento dell’Intelligenza Artificiale) avrà profonde inflessioni sul mercato del lavoro, sui luoghi dell’interazione professionale, sulla digitalizzazione del Paese e sulla qualità dei servizi della PA. Studiare questo fenomeno in itinere sarà pertanto fondamentale per fornire tanto alle aziende, quanto al legislatore, tutte le informazioni utili per poter intraprendere corrette scelte, giusti investimenti e sagge pianificazioni di lungo periodo.