Mercoledì 16 maggio 2007, ore 11.49: Engadget pubblica una notizia che confermerebbe un ulteriore ritardo per il lancio di Mac OS X ( Leopard ) e per l’ iPhone . Esattamente 6 minuti dopo, le azioni Apple a Wall Street colano a picco . Fanta-economia? No, è la cruda realtà di un mercoledì da dimenticare per Cupertino. In pochi minuti sono stati bruciati più di 4 miliardi di dollari – poi recuperati nel proseguo della mattinata.
Engadget , blog di riferimento per gli appassionati di tecnologia, mercoledì mattina entra in contatto con una mail corporate di Apple, apparentemente spedita ai dipendenti alle 9.09. In questa è esplicitato il rinvio del lancio di Leopard al prossimo gennaio 2008 e del cellulare iPhone ad ottobre 2007. In redazione le tastiere diventano incandescenti; la sensazione è di aver colto un nuovo scoop. Nel frattempo, nel quartier generale della Mela a Cupertino inizia a girare una smentita interna: sono le 10.47, e la maggior parte dei dipendenti pensa che un buontempone abbia fatto uno scherzo alla Dilbert . Eppure il terremoto è ad un passo. La gola profonda di Engadget si è dimenticata di aggiornare i redattori sulle ultime, perché alle 11.49 esce lo “scoop”. E da lì a poco l’azienda californiana perde, fra le 11.56 e le 12.02, quasi il 2,2% del suo valore .
A venti minuti dalla pubblicazione della news, Engadget inizia a fiutare che qualcosa è andato storto. Riceve prima una netta smentita da Apple e poi piano piano emergono i fatti, e le conseguenti correzioni di tiro.
A distanza di giorni, secondo Engadget, la mail è stata inoltrata in redazione da una “fonte affidabile” e certamente prelevata dalla piattaforma del mailing interno di Apple. “Presumibilmente Apple, adesso, è alla ricerca del responsabile che ha effettuato lo spoofing della sua posta”, si legge in uno degli update di Engadget.
“La comunicazione è un falso e non proviene da Apple”, sono le ultime parole del portavoce Apple.
Su TechCrunch si ipotizza a questo punto qualche conseguenza legale, anche se nessuno si sente di responsabilizzare totalmente Engadget per l’accaduto.
Sui blog di mezzo mondo non si parla d’altro e c’è chi parla di Blogging Power . Sul suo blog Massimo Mantellini, al contrario, ne approfitta per sottolineare una lezione che si può apprendere dall’accaduto: “Ci sono argomenti per tutti in questa vicenda morale. Per quelli che dissertano sulla velocità dell’informazione in rete, sulla centralità dei nuovi media, sui rischi legati alla velocità di flusso in rete, sulla necessità che anche i media non mainstream (ma oggi Engadget di fatto cosa è?) si dotino di strumenti di controllo incrociato della notizia come i vecchi giornali di una volta…”.
Dario d’Elia