Nel mese di agosto 2016 si festeggia il venticinquesimo compleanno di Linux, il kernel open source che ha contribuito in maniera sensibile alla trasformazione della tecnologia informatica in un’esperienza “quotidiana” e ubiqua. I sistemi operativi basati su Linux sono ovunque, di ogni “taglia” e qualità a discapito di una presenza non proprio maggioritaria sui personal computer propriamente detti.
Come la storia insegna, Linus Torvalds diede il via all’era di Linux con un messaggio sui newsgroup e parlando di un progetto-hobby, comunque niente di paragonabile al “professionale” GNU. Venticinque anni dopo, Linux è il motore di un mondo hi-tech che più professionale, specializzato e (soprattutto) venato di “business” non si potrebbe.
Come la nuova edizione del rapporto della fondazione Linux sullo sviluppo del kernel rivela, infatti, la percentuale di contributi al codice del kernel non compensati per via economica è passata 14,6 del 2012 all’attuale 7,7 per cento; la stragrande maggioranza degli sviluppatori di Linux lo fa di mestiere, insomma, segno del fatto che chi è sufficientemente capace da scrivere codice per il kernel un lavoro lo trova con relativa facilità.
E Torvalds? Il fondatore del progetto Linux è ovviamente ancora attivo – e stipendiato dalla succitata Linux Foundation – come guardiano ultimo dei commit al codice sorgente del Pinguino, e questo nonostante lo sviluppatore abbia candidamente ammesso di avere un carattere quasi da sociopatico davanti e dietro il monitor.
Intemperanze di Torvalds a parte, Linux è oggi il sistema operativo che governa il mondo attraverso gli smartphone e i gadget mobile (Android), i supercomputer e una porzione minimale dei PC consumer ed enterprise, con una vocazione all’ubiquità che caratterizza anche l’altra tecnologia che festeggia i suoi primi 25 anni proprio ad agosto 2016.
Il World Wide Web è infatti nato il 23 agosto del 1991 a opera di Tim Berners-Lee, allora attivo come ricercatore nei laboratori dei CERN di Ginevra. Dai primi, umili esempi di documento ipertestuale si è oggi passati a un mezzo di comunicazione dalla popolarità senza precedenti che conta – stimati probabilmente per difetto – 1,07 miliardi di siti, 4,73 miliardi di pagine e 3,4 miliardi di utenti attivi.
Alfonso Maruccia