Grazie ad un progetto dell’ Università del Maryland , capitanato dal professor Jaydev Desai , sarà possibile intervenire immediatamente sulle primissime comparse di tumore al seno, nel momento stesso in cui il paziente si sottopone ad una risonanza magnetica preventiva.
L’innovativo progetto, creato nel laboratorio Robotics Automation Manipulation and Sensing ( RAMS ) dell’Ateneo, consiste in uno speciale robot-chrurgo , inserito all’interno della camera di scansione, che opera in tempo reale nel momento stesso della scoperta di cellule tumorali.
Dopo l’individuazione di un’area affetta – spiega Diamondback Online , organo di informazione dell’Ateneo – il robot eseguirà immediatamente una biopsia al seno, mentre la paziente è ancora all’interno dello scanner. In questo modo, il medico che controlla il robot potrà vedere esattamente dove si trova il tumore, durante la stessa scansione.
Se la biopsia dovesse evidenziare la presenza di cellule tumorali, il robot inserirà un “probe” all’interno del seno, per raggiungere l’area affetta. Procederà quindi a bruciare ogni cellula tumorale, finché non saranno state tutte distrutte. Il poter eseguire l’intervento mentre la paziente è all’interno dello scanner consentirà al medico di indirizzarsi alle cellule tumorali con maggiore precisione e rapidità: in questo modo, si ridurrebbe praticamente a zero il tempo trascorso tra l’individuazione e l’intervento curativo.
Pur dovendo superare ostacoli di notevole rilievo, quali la perfetta compatibilità con un ambiente dalle caratteristiche particolari – come l’area di scansione di uno scanner per risonanza magnetica – il gruppo pensa di ottenere in tempi brevi risultati importanti. Inoltre, c’è un finanziamento da più di un milione di dollari , erogato dal National Institute of Health , che dovrebbe accelerare la ricerca.
“Sembra fantastico, ma per ora i ricercatori hanno solo costruito un prototipo. Prima di poterlo diffondere, dovranno passare per i test clinici ed ottenere l’approvazione della Food and Drug Administration ( FDA ). Dunque, il progetto non apparirà sul mercato se non tra diversi anni”, sottolinea qualcuno. “La gente sarà entusiasta – dice Desai – (Questo sistema, ndr) rivoluzionerà il metodo con cui si diagnosticano e si trattano i tumori al seno”. Ma Rao Gullapalli, un collaboratore del progetto impegnato alla Scuola di Medicina dell’Ateneo, alludendo ai lunghi tempi che la FDA potrebbe frapporre tra il progetto pronto e la sua approvazione ufficiale, commenta: “Non siamo governati solo dalla tecnologia. Siamo anche governati dalla burocrazia”.
Marco Valerio Principato