Si chiama Emiew 2 il nuovo androide che sta sviluppando il gruppo Hitachi , che vorrebbe rappresentasse la risposta alla sfida di armonizzare e perfezionare le tecnologie robotiche in relazione ai bisogni degli esseri umani , in campo professionale, personale e quant’altro. Alto circa 80 centimetri, colorato di rosso e bianco e dal volto che ricorda una emoticon muta, Emiew 2 (acronimo che sta per “Excellent mobility and interactive existence as workmate”) può andarsene in giro su due o quattro ruote a seconda della necessità.
Piegando completamente le proprie gambe, infatti, il robot ne acquista in velocità e stabilità durante il proprio girovagare. Può altresì muoversi anche a piedi – quando si trova con le gambe alzate – per superare ostacoli di pochi centimetri. Emiew 2, diretta evoluzione del primo modello datato 2005, è un robot “a misura d’uomo” ed è progettato per fungere da guida per le persone verso gli uffici desiderati.
È in grado di interpretare i comandi vocali, riconoscere l’ambiente grazie ad un radar laser, e si mantiene in equilibrio con il sensore giroscopico integrato. Può funzionare per un’ora grazie alla batteria agli ioni di litio integrata. Presentato nei giorni scorsi nel centro di ricerca della società a Hitachinaka , Emiew è un esperimento di robotica avanzata che richiede… lavoro aggiuntivo per garantire in ogni occasione la sua piena funzionalità. La prima dimostrazione delle sue qualità è stata infatti piuttosto difficoltosa .
Durante il passaggio tra due scrivanie il robot ha finito per scontrarsi con una di queste, messo apparentemente in crisi dal gran proliferare di connessioni wireless usate dai reporter e giornalisti presenti alla dimostrazione, entrate in conflitto con il controllo in remoto del robot operato da un ricercatore . L’esperimento è stato poi condotto di nuovo dopo una pausa di un’ora, ma questa volta tutto è filato liscio ed Emiew ha passato l’ostacolo senza problemi.
La sensazione è che il progetto sia ancora in corso d’opera: non a caso Hitachi non fornisce alcun dettaglio circa l’eventuale tempistica per la commercializzazione del droide . Si tratta comunque della conferma del fatto che il fronte della robotica umanoide, e non solo, è più che mai in fermento anche in Giappone: basti ricordare il ben noto progetto Asimo di Honda, o i defunti Aibo e Qrio di Sony. Una spinta all’eccellenza, tra l’altro fortemente voluta dal governo giapponese.
Per chi invece fosse appassionato di applicazioni ludiche della robotica , Bandai propone un mini-tank dotato di IA programmabile e sintesi vocale del tipo Tachikoma , uscito direttamente dall’universo cyberpunk del celebre manga/anime Ghost in the Shell . Dal costo di circa 200 dollari, il carro-ragno verrà distribuito a partire da febbraio 2008 dalla società newyorkese AudioCubes.com .
Alfonso Maruccia