Attorno alle 10 della sera i cellulari di mezza California si sono messi a squillare: un Amber Alert , un avviso di emergenza per la sparizione di un minore , era stato diramato per la sparizione sospetta dei figli della vittima di un omicidio, ritenuti nelle mani del presunto assassino. Ma il messaggio, il primo del genere diramato in California, era oscuro e ha provocato più fastidio che partecipazione tra i residenti.
Dando seguito a una legge del 2006, molti cellulari recenti venduti negli USA sono configurati per ricevere questo tipo di avvisi: l’idea di emanare messaggi di pericolo o di allerta era nella testa degli operatori mobile USA già dal 2005 , e all’inizio del 2012 erano state messe in campo le prime infrastrutture di rete per prevedere l’impiego del Wireless Emergency Alerts (WEA). L’obiettivo dell’ente statunitense FCC, che ha contribuito alla stesura del protocollo di utilizzo dello strumento, era quello di realizzare un servizio da usare in caso di estrema emergenza, allo scopo di fornire informazioni tempestive e precise quando si verifichino circostanze che mettano a rischio la vita umana come un maremoto o un attacco terroristico.
Una delle regole imposte da FCC era la semplicità e la brevità dei messaggi: proprio per questo il primo Amber Alert emanato in California è risultato però piuttosto criptico , riportando di fatto solo la descrizione e la targa di una autovettura blu. Guardando la TV chiunque avrebbe potuto scoprire che si trattava dell’auto sulla quale si supponeva il sospettato trasportasse i due giovani ostaggi, ma la stringatezza del messaggio e l’orario a cui è arrivato hanno lasciato parecchi residenti, per usare un eufemismo, quantomeno perplessi. Tanto più che la natura del sistema di allerta fa sì che qualsiasi cellulare compatibile col protocollo presente in zona, anche se si tratta di quello di un turista, riceva l’avviso.
The # of people angry at getting a late night amber alert & consequently shutting the option off makes me sad. Not like it was a drunk text
— Ryan Bentley (@PrimeMN) August 6, 2013
Uhm… My phone just read the amber alert to me, there was no dialogue screen, its too early to get scared by my phone
— sean chan (@seanfchan) August 6, 2013
Am I the only one that got an amber alert on my phone? 0.0 screwed me up while I was driving…
— BrianC (@BrianChengg) August 6, 2013
La scarsa pubblicità tributata al programma di allerta di emergenza ha fatto sì che i cittadini californiani siano rimasti spiazzati da quanto successo: quasi nessuno sapeva dello strumento, il suono di avviso è stato descritto come assordante, e ha messo a dura prova i nervi di chi lo ha ricevuto. Tanto più che il presunto fatto criminoso risale a qualche giorno fa , e il messaggio di avviso è arrivato (a qualcuno più volte) in piena notte mettendo in agitazione chi era a casa o addirittura già a letto. La polemica ruota attorno al principio di “opt-out” scelto: chi lo desidera può escludere il proprio cellulare da questo tipo di avvisi , ma deve farlo autonomamente visto che la configurazione standard prevede che arrivino a tutti; una scelta coerente con la filosofia del programma, che per garantirsi efficacia impone di raggiungere quanti più cittadini possibile nell’area desiderata. Resta da vedere se le autorità decideranno di cambiare il servizio o se lo riterrano adeguato così com’è.
Luca Annunziata