Roma – Microsoft sta tentando di rendere la tecnologia di Windows uno standard anche sul mercato automobilistico, un settore in cui nel recente passato ha già firmato accordi con produttori come BMW, Fiat, Citroen, Daimler, Volvo, Hyundai, Mitsubishi, Subaru e Toyota. Ad oggi sono poco più di una ventina i modelli di automobile equipaggiati con il sistema operativo embedded del big di Redmond, Windows CE, un numero ancora modesto rispetto alle ambizioni di Microsoft.
“A noi piacerebbe avere uno dei nostri sistemi operativi su ogni automobile della Terra”, ha detto Dick Brass, vice-president dell’Automotive Business Unit di Microsoft durante una recente conferenza. “E’ un obiettivo molto ambizioso, ma raggiungibile”.
In questi anni il colosso americano ha però dovuto imparare che l’industria automobilistica non solo non ama uniformarsi su tecnologie standard, ma è anche assai restia a concedere ad una sola azienda il controllo di una tecnologia così cruciale come quella destinata a gestire ogni chip e ogni funzionalità di comunicazione all’interno di un’auto.
Per vincere le resistenze dell’industria, e rivaleggiare più da vicino con altre storiche sviluppatrici di piattaforme embedded, come QNX e Wind River, Microsoft sta sviluppando una nuova versione di Windows CE ancora più modulare e personalizzabile. Inoltre amplierà ulteriormente il programma di licenza Shared Source attraverso cui permette ai partner di accedere al codice del proprio sistema operativo.
Il prossimo gennaio, durante il Consumer Electronics Show di Las Vegas, Bill Gates ha preannunciato che svelerà nuovi dettagli sulle novità legate alle strategie di Microsoft per il mercato automobilistico.
Lo scorso giugno Gates pronosticò che entro i prossimi tre anni Windows CE equipaggerà il 30% delle automobili vendute al mondo, precisando come la maggior parte di questi modelli saranno prodotti da marche giapponesi ed europee.
Le auto su cui girerà il software di Microsoft saranno in grado di comunicare attraverso una voce sintetizzata avvisi e altre informazioni; potranno essere comandate, in alcune loro funzioni, attraverso comandi vocali ; avvertiranno il guidatore di eventuali ingorghi e offriranno percorsi alternativi; permetteranno di leggere le e-mail e navigare sul Web; aggiorneranno il proprio software automaticamente attraverso connessioni wireless.
Brass ha ricordato come al mondo vi siano 650 milioni di auto, che crescono al ritmo di 50 milioni ogni anno: un mercato decisamente appetibile per l’industria informatica. I processori controllano già buona parte delle funzioni di un auto moderna: il prossimo passo è quello di connettere questi chip e ogni componente elettronico di un auto ad una vera e propria rete intelligente controllata da un computer di potenza comparabile a quella di un notebook.