I discussi Google Glass sono finalmente disponibili per l’acquisto su Google Play nella versione Explorer (1.500 dollari a pezzo), ma il futuro del tanto strombazzato gadget di realtà aumentata-occhialuta si fa sempre più incerto tra sviluppatori che tagliano la corda, entusiasti che non si entusiasmano più e dirigenti Google che dimenticano gli occhialini in auto invece di continuare a portarli sempre con sé.
Stando a quanto sostiene Reuters , il primo, chiaro segno di disinteresse montante verso un dispositivo che secondo i piani (di Google) avrebbe dovuto cambiare l’universo-mondo in un battito di ciglia è l’abbandono della “piattaforma” mai nata da parte degli sviluppatori di app. Dei 16 sviluppatori contattati dall’agenzia di stampa, nove hanno candidamente confessato di aver abbandonato qualsiasi sforzo nella creazione di codice per Glass: non esiste un mercato per cui valga la pena spendere risorse e denari, spiegano i team di sviluppo, mentre su eBay si trovano esemplari degli occhialini hi-tech venduti alla metà del loro prezzo originale.
Il gadget Glass si avvia quindi a rimpinguare il già vasto cimitero di prodotti dai natali fastosi ma dalla fine ingloriosa o cancellati dalla frenesia “innovativa” di Mountain View, e questo nell’intervallo temporale di meno di due anni e senza nemmeno essere passato per la prova di mercato della vendita al dettaglio ai consumatori finali. Dopotutto persino il co-fondatore di Google Sergey Brin, abituato a presenziare a occasioni pubbliche con l’immancabile paio di Glass sul naso, è stato recentemente visto in giro privo degli occhialini hi-tech di ordinanza.
Forse il futuro di Glass potrebbe essere molto simile a quello del mezzo di locomozione “rivoluzionario” meglio noto come Segway, un dispositivo propagandato come la fine dell’industria dell’auto a petrolio che si è alla fine ridimensionato (eufemisticamente parlando) e ha trovato un suo piccolo spazio come sistema di locomozione pratico e a basso impatto ambientale usato dal personale aziendale, dalle forze dell’ordine e da pochi altri.
Alfonso Maruccia