Una lampada che ama la Terra

Una lampada che ama la Terra

Per ricostruire lo stretto legame fra uomo e natura
Per ricostruire lo stretto legame fra uomo e natura

Urbanizzazione selvaggia. Così il FAI definisce l’erosione del suolo italiano da parte della cementificazione. Secondo l’associazione bisogna ritrovare un nuovo equilibrio. Ed in questo senso, si muovono anche alcune idee presentate al mondo da designer di tutte le nazionalità. Ad esempio, la designer Floriane Rousse-Marquet ha approntato un progetto di illuminazione biologica, pensato proprio per ripristinare anche nei tempi moderni quell’ancestrale rapporto che lega l’uomo alla natura.

Gaia Bio Lamp

Gaia Bio Lamp è una sorgente di luce che crea un effetto di illuminazione ambientale molto simile a quello delle candele. I materiali con cui Gaia Bio Lamp dovrebbe venire costruita sono ecocompatibili, come la ceramica, il vetro e il legno, a cui si aggiungono solo alcune piccole parti di metallo dovute comunque alla presenza di un LED e di alcuni contatti e fili di collegamento.

La batteria per alimentare il LED è di origine naturale e si compone di tre piccole piante collegate in serie che, attraverso una semplice reazione chimica di ionizzazione del suolo dove hanno radici (e l’uso di due barrette di zinco e rame), riescono a generare il flusso di elettroni necessario per accendere il LED.

L’obiettivo dichiarato dalla designer è di far rivivere nell’uomo quel ricordo di relazione intima con la natura, creando un’alchimia positiva sulla base della quale il Sole, l’acqua e la cura per le tre piantine non possono che generare energia.

Il sistema alla base di questo concept, sempre secondo la designer, potrebbe trovare applicazione nei sistemi di illuminazione urbana, per preservare un po’ di natura anche fra le fredde costruzioni cementizie delle metropoli e per favorire il risparmio energetico.

Un solo dubbio, però illumina la mente: quante piante servirebbero per illuminare un viale cittadino?

(via Ubergizmo )

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
20 mar 2012
Link copiato negli appunti