Alcuni ricercatori del Boston College sono riusciti a produrre una sorta di nanoragnatela flessibile con l’obiettivo di impiegarla in campo elettronico e nel settore della produzione energetica, fornendo all’uno e all’altro una certa dose di innovazione tecnologica.
Il team, guidato da Dunwei Wang , professore assistente di chimica dell’ateneo, descrive il risultato dello studio come una ragnatela bidimensionale composta da nanofili . Costituiti da titanio e silicio, questi nanofili si intrecciano in una struttura regolare, piatta.
Pur essendo estremamente sottili, queste nanoreti mantengono intatta la loro complessità strutturale e si sono dimostrate in grado di trasportare una carica elettrica. “Si tratta dell’ultima sfida nel controllare la crescita cristallina”, riferisce il luminare. La crescita, infatti, è molto lenta in entrambe le direzioni: secondo i ricercatori, le nanoreti crescono spontaneamente dal basso verso l’alto mediante semplici reazioni chimiche, provocate da una sostanza attivatrice.
Osservata al microscopio, la nanorete somiglia molto ad un albero, con ogni ramo che cresce allontanandosi perpendicolarmente dal tronco. Trattandosi di nanostrutture, è possibile l’impiego in elettronica, in quanto le dimensioni sono ben inferiori a quelle realizzabili con la fotolitografia.
Le interconnessioni hanno esibito eccellenti qualità elettriche. Non solo: secondo il team di ricerca, il disilicato di titanio ha dimostrato di assorbire luce nell’ambito dello spettro solare, di poter essere fabbricato agevolmente e di essere poco costoso. La capacità di assorbire luce ha dunque indirizzato la ricerca anche verso la cattura di energia: l’idea è di esporre la nanorete alla luce e, sfruttandone le eccellenti capacità elettriche, farle trasportare elettroni altrove con grande facilità.
La sfida che Wang vorrebbe fronteggiare è la cosiddetta sfida dei terawatt , per vincere la quale “occorre impiegare materiali abbondanti ed economici”.
Oltre alla documentazione già prodotta (link a pagamento), il team sta già preparando altra documentazione, che verrà riportata sull’edizione internazionale della rivista Angewandte Chemie , edita dalla German Chemical Society .
Marco Valerio Principato
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